Leggo con amarezza ma senza troppa sorpresa della revoca della concessione del Parco della Madonnetta all'attuale gestione. Mi chiedo e vi chiedo quanto sia giusto che il percorso forzato e anche necessario (per questo non sono stupita...) che sta imponendo nel nostro Municipio e nella città il ripristino della legalità, stia agendo senza apparenti distinzioni. Una notte nella quale tutte le vacche sono nere. Pensiero irrazionale, illogico, anche pericoloso.
Quella del Parco non è operazione facile e neanche lineare. Ne sono prova i tanti richiami e inviti alla riflessione da parte di Andrea, del Comitato d'opinione, dei più comuni frequentatori del Parco. Fermarsi a ragionare, per trovare una soluzione. Giusta, legale, condivisa. In un paese nel quale ho voglia di riconoscermi buona politica e buona amministrazione devono fare il resto. Ascoltare e dare una risposta. Insieme. L'una e l'altra si sono mosse senza dialogare troppo o facendolo in modo sporadico e discontinuo, senza fare troppi passi in avanti. Finchè il ripristino della legalità, in un momento in cui appare come l'unica soluzione possibile per tutto, non ha dettato le sue leggi. Uniche e inflessibili, eliminando altre forme di mediazione. La debolezza e la confusione di una logica politica che non sappia e non debba entrare nelle differenze, nelle eccezioni, nelle interpretazioni è il primo passo verso il caos e il disordine.
La vicenda del Parco è emblema di tutto questo ed è per questo che ritengo troppo debole che la città chieda scusa, insufficiente che i cittadini denuncino la mancanza, inadeguata la solidarietà da sola.
Tutto giusto ma davvero troppo poco.
La vicenda del Parco è emblema di tutto questo ed è per questo che ritengo troppo debole che la città chieda scusa, insufficiente che i cittadini denuncino la mancanza, inadeguata la solidarietà da sola.
Tutto giusto ma davvero troppo poco.
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