mercoledì 13 maggio 2015

Angelo Diario - Dai progetti fiabeschi dei Punti Verde Qualità alla loro mostruosa degenerazione

Dai progetti fiabeschi dei Punti Verde Qualità alla loro mostruosa degenerazione

11 maggio 2015
 
 
 
 
 
 
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Il progetto dei Punti Verde Qualità è geniale. Questo progetto ‘regala’ alla città deiparchi pubblici ben serviti e curati senza che il comune spenda un euro, grazie alla loro concessione a soggetti provati che, in cambio, possono gestire (e, quindi, coprire le spese per la manutenzione del verde), impianti sportivi e strutture per la ristorazione.
La vicenda parte da lontano, nel 1995 quando l’allora amministrazione Rutelli mise a bando la realizzazione di impianti aperti alla cittadinanza e la gestione di aree verdi in stato di abbandono e degrado.
Sono state messe a bando 75 aree verdi e ne sono state assegnate 61. Dopo 20 anni, però, ne sono stati realizzati solo 18 ed in condizioni molto diverse da quelle previste in origine.
Queste strutture, che nei progetti iniziali avrebbero dovuto avere fini sociali ed ambientali, sono state invece realizzate “come pure e semplici speculazioni edilizie spesso ai limiti della truffa, per le fatture false ed i costi gonfiati” (Cinquequotidiano.it, “Punti Verde, il Comune di Roma paga per i concessionari morosi”).
Tranne rarissime eccezioni, il Verde è sparito e sono state realizzate solo le costruzioni. Un esempio? Guardate la foto in alto: alla “città del rugby” si è costruito così tanto che non è rimasto spazio per il campo da rugby!
E l’operazione si è rivelata tutt’altro che a “costo zero”: al comune questa operazione rischia di costare 587 milioni di euro. Questo perché il comune ha dato la propria garanzia sui mutui milionari che sono stati accesi dai concessionari: il nodo del progetto consiste nell’aver approvato l’opportunità per i vincitori del bando di contrarre mutui a copertura dei finanziamenti necessari alla realizzazione della struttura e, contestualmente, la garanzia del 95% dell’importo finanziato a carico del Comune di Roma. In altre parole, si vinceva il bando e si chiedeva un mutuo che il Campidoglio garantiva addirittura fino al 95%.
Ciò che è incredibile è che già nel 2005 il consiglio comunale, con Veltroni sindaco, si rese conto di rischiare il tracollo finanziario con i Punti Verde Qualità e così venne approvata all’unanimità una mozione nella quale è scritto che alcuni concessionari “si sono trovati nell’impossibilità di far fronte agli impegni assunti per problemi legati alla liquidità finanziaria e alle garanzie per le anticipazioni finanziarie”. A quel tempo la garanzia fideiussoria del Comune di Roma per l’accesso al credito delle imprese concessionarie dei PVQ ammontava a 207 milioni di euro.
Un anno e mezzo dopo, però, la stessa amministrazione capitolina deliberò, all’unanimità, il rilascio di ulteriori fideiussioni alle imprese concessionarie per un ammontare complessivo di ulteriori 180 milioni di euro. E ancora, nel 2009, il consiglio comunale, stavolta a maggioranza centrodestra e con Alemanno sindaco, ha deliberato di incrementare di altri 200 milioni il valore complessivo del plafond dei finanziamenti assistibili da garanzia fideiussoria comunale.
Il consiglio comunale nel 2005 aveva visto lungo ma, invece di risolvere la situazione, l’ha peggiorata ulteriormente, triplicando il rischio finanziario, grazie ai voti unanimi di destra e sinistra.
Con Marino la situazione è cambiata? La relazione dell’Ufficio “Indirizzo e coordinamento del programma Punti Verde di Roma Capitale” pubblicata il 4 giugno 2014, ha certificato, mettendo nero su bianco, tutte le irregolarità che vi ho descritto. Il testo integrale è >>questo<<, vi riporto alcuni passaggi.
I costi dei progetti sono stati gonfiati
Disattendendo alle modalità previste dall’Amministrazione per il rilascio delle garanzie dei mutui finalizzati alla realizzazione delle opere e, sovente, in difformità dal progetto definitivo approvato con Deliberazione di Giunta Capitolina, i Direttori dell’ufficio hanno approvato molteplici perizie di variante facendo così lievitare i costi iniziali fino a tre o quattro volte, impegnando contestualmente l’Amministrazione Capitolina nell’estensione delle garanzie previste nelle convenzioni in essere con gli istituti di credito
(pag. 4)
Le garanzie offerte dal comune sono lievitate senza controllo
La concessione di più finanziamenti per concessionario, decise unilateralmente dai dirigenti che hanno sottoscritto le convenzioni, ha determinato il mancato rispetto del limite massimo dell’importo pro concessionario finanziabile di 15 milioni di euro.
(pag. 6)
Delle due l’una: c’è stata ignoranza, oppure malafede
Non si riesce a comprendere se le attività poste in essere siano state determinate da ignoranza della normativa tecnica ed amministrativa oppure tutta l’attività sia riconducibile ad una unica regia finalizzata a trasferire in capo all’Amministrazione i sicuri oneri finanziari derivanti dalla realizzazione i opere pubbliche prive di reale sostenibilità economica.
(pagg. 6-7)
Per portarsi a casa i finanziamenti garantiti dal comune hanno costruito in fretta e furia
Dall’esame degli atti tecnico-amministrativi posti in essere dagli uffici emerge da un lato una spasmodica volontà di portare a compimenti l’esecuzione di opere anche in assenza delle condizioni previste dalla legislazione e, dall’altro, una metodica disapplicazione della normativa posta a tutela dell’Amministrazione Capitolina.
(pag. 7)
Quattro mesi prima, il 17 febbraio 2014, anche l’assessore all’ambiente Estella Marino aveva inviato al Sindaco Marino la sua Relazione-quadro sulle criticità dei “Punti Verde” e ipotesi e/o proposte di intervento. Nelle conclusioni l’Assessore informa il Sindaco che, “nella non auspicata, e men che mai auspicabile, ipotesi della mancata attivazione di adeguate forme di intervento”:
A questo assessorato ed al correlato Dipartimento non potranno ascriversiresponsabilità politiche, amministrative e gestionali per i danni che deriveranno a carico di Roma Capitale, anche a seguito delle numerose situazioni di contenzioso, e per le tensioni politico-sociale ed occupazionali nonché di altra natura che verosimilmente potranno associarsi alladegenerazione del progetto “Punti Verde”.
(pag. 8)
È passato più di anno da queste denunce gravissime contenute nella relazione “urgentissima” dell’assessore all’ambiente ma da chi governa la città non è stata avanzata alcuna proposta per risolvere il problema.
Per questo motivo abbiamo deciso di occuparcene con la Commissione Razionalizzazione della spesa. Nei prossimi giorni presenteremo i risultati del nostro lavoro.

Corriere della sera 13/5/2015 - Punti Verde, Sabella: «Una truffa milionaria ai danni del Comune»

Punti Verde, Sabella: «Una truffa milionaria ai danni del Comune»

L’assessore alla Legalità: «Gestione dissennata, adesso cerchiamo di limitare i danni e salvare il salvabile»

di Redazione Roma Online

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Venticinque milioni già pagati, 121 milioni di debiti residui, altre rate annuali da 10 milioni di euro: è un bilancio amaro quello che Alfonso Sabella, assessore alla Legalità e Trasparenza di Roma Capitale, ha tracciato sulla gestione da parte del Campidoglio dei Punti Verde, questione che si trascina da anni fra polemiche, denunce e inchieste. «La situazione è drammatica, è stata gestita in modo pessimo, folle e scriteriato, le aree individuate in alcuni casi non erano nemmeno del Comune, i piani finanziari sono stati fatti con una superficialità incredibile e ora ci ritroviamo con strutture commerciali che poco hanno a che vedere con l’obiettivo che ci si era posti» ha detto Sabella, in un’audizione di fronte alle commissioni Ambiente e Bilancio del Campidoglio .
«Una truffa»
Adesso, ha continuato l’assessore, «l’obiettivo è salvare il salvabile, ma il Comune non può salvare capra e cavoli, deve accollarsi i debiti e provare a limitare le perdite, per questo stiamo cercando di fare un monitoraggio: abbiamo dato attenzione a quelli che sono morosi da tempo immemore per capire come ridurre il danno, visto che alcune strutture valgono un decimo di quello che abbiamo speso». Per esempio, ha sottolineato Sabella, «sono stati investiti 35-40 milioni per opere che valgono 2 o al massimo 3 milioni: secondo me è una truffa, ma è inutile mandare le carte alla magistratura per reati che, sempre che vengano accertati, sarebbero prescritti». Inoltre «il codice degli appalti non è stato applicato o lo è stato solo in parte, non abbiamo avuto ribassi e i piani economici non sono stati nemmeno verificati». Ora, perciò, «vogliamo cercare di spacchettare i punti verde irrecuperabili, provare a recuperare il debito e rendere fruibili ai cittadini determinate strutture».
«Avallata gestione senza capo né coda»
Per fare questo, ha spiegato Sabella, «sono in corso trattative abbastanza avanzate con la banca del Credito cooperativo per cercare di ridurre i tassi di interesse sui mutui, la banca ha già dato disponibilità e così anche l’Istituto di credito sportivo, che tampiniamo per arrivare a un’intesa che possa permettere ai concessionari virtuosi di utilizzare le loro strutture. Comunque alcune responsabilità, seppure minori rispetto a quelle del Comune, sono anche degli istituti per aver avallato piani di gestione che non avevano né capo né coda».
Da San Basilio all’Olgiata ecco «black list»
La lista parte dal punto Tiburtino Sud, con rispettivamente 7.508.996,50 euro di importo pagato, 14.243.031,13 euro di debito residuo, 1.383.073,36 euro di importi scaduti da pagare e una rata annuale pari a 1.731.191,60 euro. Poi ci sono Torraccia (3.521.238,34 - 15.368.327,00 - 1.743.931,67 - 1.705.652,12), Parco Feronia (643.911,87 - 12.384 618,00 - 741.525,34 - 719.196,90), Nomentano San Basilio (0,00 - 3.448.328,00 - 530.692,65 - 526.405,62), Ponte di Nona (1.472.428,27 - 14.216.894,00 - 948.473,25 - 912.279,40) e Parco Spinaceto (17.449,92 - 2.089.265,00 - 134.279,62 - 113.694,58). E ancora Spinaceto Sud (0,00 - 25.587.400,88 - 505.851,71 - 1.528.587,24), Madonnetta (1.133.267,04 - 7.380.134,71 - 752.198,11 - 736.365,86), Oletta (453.446,30 - 1.536.333,45 - 264.954,49 - 177.944,14), Olgiata (638.525,94 - 25.428.003,91 - 1.104.312,83 - 1.597.937,78) e infine Prati Verdi della Bufalotta (9.506.355,70 euro con mutuo estinto).

ASSOCIAZIONE ASSEGNATARI PVQ PROMEMORIA PER COMMISSIONE CONGIUNTA AMBIENTE-BILANCIO DEL 13 MAGGIO 2015



ASSOCIAZIONE ASSEGNATARI
PVQ
PROMEMORIA PER COMMISSIONE CONGIUNTA AMBIENTE-BILANCIO
DEL 13 MAGGIO 2015
On.li Presidenti,
On.li Consiglieri,
Egregio Assessore A. Sabella
Colgo l’occasione di questa Commissione per ringraziare prima di
tutto pubblicamente l’Assessore Sabella per averci comunicato per
le vie brevi che uno degli impegni che aveva promesso di portare a
compimento nel corso della riunione del 24 marzo u.s., ovvero
l’accordo con gli Istituti di Credito, era stato raggiunto e, ci
auguriamo che esso verrà ufficializzato e dettagliato nel corso
della presente riunione.
Salutiamo questo accordo come fondamentale per avviare un percorso
virtuoso che porti nel più breve tempo possibile ad una soluzione
dei gravi problemi dei Concessionari e, di conseguenza,
dell’esposizione contabile che grava sul Bilancio dell’A.C.
Ed è proprio per questo motivo che ci permettiamo di affermare che
se tale novità dell’accordo fosse oggi confermata, essa
costituisca una condizione necessaria ma ancora non sufficiente
per addivenire ad una soluzione complessiva della complessità
delle problematiche dei PVQ.
Infatti, da quanto ci risulta, a fronte di un impegno complessivo
di 359 Milioni di Euro relativo ai mutui garantiti da Roma
Capitale, alla data di Giugno 2014 il residuo da restituire
ammontava a circa 259 Milioni di Euro, di cui lo stato suddiviso
per le diverse tipologie risulterebbe, da ns informazioni, la
seguente situazione debitoria dell’A.C. (valori in KEuro)
R N. 2 DI € 14.690 PVQ IN REAL. CON D.I. A RISCHIO
A N. 7 DI € 84.986 PVQ APERTI CON D.I. O REVOCA IN
CORSO A RISCHIO
R N. 6 RISCHIO € 61.618 PVQ IN REALIZAZZIONE A RISCHIO
N. 15 € 161.295 TOTALE PVQ A RISCHIO
N. 10 € 97.970 TOT. NON A RISCHIO
N. 25 € 359.448 TOTALE MUTUI EROGATI
N. 25 € 259.265 TOTALE MUTUI RESIDUI AL 4 GIU 2014
A questo quadro manca la verifica, non in nostro possesso, delle
sofferenze di ogni PVQ e di quanto l’A.C., oltre alla nota vicenda
legata al PVQ Maximo, abbia finora coperto verso le banche.
Dico questo perché è chiaro che il problema andrebbe affrontato
con step successivi, a partire dalle due tipologie dei PVQ in
Concessione che hanno sottoscritto il mutuo ovvero:
1. PVQ aperti e in esercizio
2. PVQ in fase di realizzazione e quelli per i quali è
sopravvenuta la decadenza per vari motivi (morosità, indagini
magistratura, difformità, etc.) o è in corso la procedura di
revoca.
Per queste due tipologie, prima che si proceda ad un necessario
adeguamento delle normative dei PVQ al nuovo PRG e alle nuove
norme del commercio, attraverso una delibera di C.C. che possa
fare chiarezza sulle possibilità realizzative, dando certezza e
stabilità ai piani economici in essere, mi permetto di suggerire a
codesta Commissione Congiunta di prendere in considerazione le
seguenti considerazioni/proposte suddivise per le differenti
tipologie di PVQ.
PVQ APERTI E IN ESERCIZIO
A questa tipologia appartengono i seguenti PVQ che non dovrebbero
essere considerati a rischio:
Mutuo Residuo k€
Am.to
Pre.am Stato N. PVQ
€ 15.333 A A 4.20-COCCO ORTU
€ 13.263 P A 5.18-PARCO KOLBE
€ 14.685 A+P+A A 7.8-LA RUSTICA
€ 11.374 A A 10.5-CASAL MORENA
€ 12.964 A A 12.11-TORRINO NORD
€ 13.959 A A 13.12-PARCO VIA DEI
PESCATORI
€ 8.284 A A 13.17-CONV. PARCHI COLOMBO
€ 866 A A 19.2-CONV. ACQUA TRAVERSA
€ 7.243 A A 20.10-MADONNA DI CAMPIGLIO
€ 97.970
Per un totale di residuo da restituire (a Giugno 2014) di circa
97.970 Milioni di Euro. Per questa categoria si propone di
verificare con incontri ad hoc come ripianare le eventuali rate
insolute spalmandole nell’ambito del nuovo ammortamento. In questo
modo si mettono in sicurezza i conti del Bilancio Comunale almeno
di questo gruppo di PVQ. In alcuni casi si potrebbe procedere alla
verifica delle potenzialità ancora non espresse perché alcune
parti non sono state completate in relazione ai benefici che
potranno derivare dall’aggiornamento delle normative di cui sopra
(il così detto “Deliberone”).
E’ anche necessario verificare le condizioni dell’allungamento
dell’ammortamento in relazione alle Fidejussioni in essere la cui
differenza dovrebbe far parte dell’accordo con le Banche,
quantificando in modo che sia compatibile con il flusso di cassa
verificabile dal piano economico, gli eventuali oneri aggiuntivi
richiesti ai concessionari che non dovranno però costituire una
condizione per l’applicabilità del nuovo accordo.
Non sarebbe accettabile infatti che l’unico elemento da
rinegoziare e, quindi, da modificare sia la durata del mutuo
mentre resta invariato tutto il resto. Ma proprio perché il
mercato finanziario è molto diverso deve poter essere rinegoziato
sia il tasso di interesse sia il tipo di tasso (fisso/variabile).
E’ una condizione che appare essenziale per raggiungere
l’obbiettivo ma anche coerente con la legislazione in materia.
E’ da chiarire: se restano ferme tutte le condizioni imposte dalle
precedenti convenzioni, il singolo concessionario deve reintegrare
le garanzie personali eventualmente escusse? In caso positivo
queste somme dovrebbero essere detratte dal debito.
PVQ APERTI O IN FASE DI REALIZZAZIONE PER ALCUNI DEI QUALI È
SOPRAVVENUTA LA DECADENZA PER VARI MOTIVI (MOROSITÀ, INDAGINI
MAGISTRATURA, DIFFORMITÀ, ETC.)O È IN CORSO LA PROCEDURA DI
REVOCA, E CONSIDERATI A NOSTRO AVVISO A RISCHIO.
Mutuo
Residuo
k€
Am.to
Pre.am REVOCA/DI Stato N. PVQ
€ 0 A DI A 4.18-CONV. P.V. BUFALOTTA
€ 15.423 A DI A 5.7-TIBURTINO SUD
€ 15.575 A DI A 5.15-TORRACCIA
€ 12.512 A DI R 5.19-PARCO FERONIA
€ 3.630 A DI A 5.23-NOMENTANO SAN BASILIO
€ 12.238 P R 7.9-Pdz TOR SAPIENZA
€ 14.405 A DI A 8.5-PONTE DI NONA
€ 4.313 P R 9.1-ARCO DI TRAVERTINO
€ 5.986 P R 11.10-GROTTA PERFETTA
€ 2.179 A DI R 12.6-PARCO SPINACETO
€ 26.359 P+A R R 12.20 SPINACETO SUD - ICELAND
€ 5.252 P R 13.1-PARCO DRAGONA ACILIA NORD
€ 8.405 A R A 13.8-PARCO MADONNETTA
€ 1.650 A DI A 13.13-PARCO PINETA VIA OLETTA
€ 25.899 A+P R A 20.12-CONVENZIONE OLGIATA
€ 7.471 A R 20.20B-TOR DI QUINTO AREA C
€ 127.925
Associazione Assegnatari Punti Verdi Qualità - c/o Piazza G. Ronca, 37 - 00122 Ostia Lido
Tel. / Fax 06. 5682598 – 335.5867182 E-Mail c/o orlando.galimberti@gmail.com 5
ASSOCIAZIONE ASSEGNATARI
PVQ
Per i PVQ in fase di realizzazione, ove ancora non è intervenuta
la revoca o la decadenza, che noi consideriamo comunque a rischio,
è necessario che si rimuovano gli ostacoli che non hanno
consentito di completare le realizzazioni in itinere, riavviare il
cantiere e utilizzare il nuovo accordo per facilitare la ripresa e
il completamento dei lavori.
Per i PVQ con Concessione con decadenza intervenuta e/o con revoca
in corso si valutino attentamente i piani economici originali in
modo da verificare la possibilità e le condizioni sia di una loro
riassegnazione a nuovi soggetti (da tener presente anche
l’eventuale beneficio derivante dal miglioramento degli
ammortamenti) sia per la rinegoziane con il Concessionario. Per
questi è necessario essere chiari e l’A.C. dovrebbe fornire delle
chiare indicazioni che portino all’obbiettivo di recuperare le
somme ingenti che sono sul tappeto attraverso, oltre alla verifica
dei piani economici d cui sopra, delle azioni adeguate che
tengano conto di chi ha diritto al prolungamento considerando le
diverse situazioni:
chi ha le revoca per mancato pagamento del mutuo: non ha diritto
se c’è sentenza passata in giudicato.
chi ha la revoca per altri motivi: non ha diritto se c’è
provvedimento amministrativo definitivo.
per i concessionari della seconda convenzione (più favorevole
sulla durata e sul fondo di garanzia: mancato pagamento di 4
rate semestrali.
per i concessionari della prima convenzione: 8 rate semestrali.
Delle maglie così larghe (perché in effetti lo sono) consentono
di sistemare tutte le posizioni dei concessionari che sono in
difficoltà per motivi finanziari escludendo quelli che hanno
compiuto abusi.
La distinzione tra prima e seconda convenzione è diretta a
riequilibrare chi è stato danneggiato dal mancato passaggio alla
seconda convenzione per i ritardi e le inadempienze
dell’ufficio.
Deve essere concesso un congruo termine (6 anni?) per restituire
quanto versato dal Comune ma deve essere chiaro che ci si
riferisce solo agli importi effettivamente versati dal Comune e
non a quelli eventualmente richiesti dalle banche e non pagati.
Su questi ultimi il singolo concessionario ricontratterà con la
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ASSOCIAZIONE ASSEGNATARI
PVQ
Banca importi e modalità di rientro. Su questi ultimi il singolo
concessionario ricontratterà con la Banca importi e modalità di
rientro
Inoltre, per quanto riguarda la ventilata verifica per i PVQ
decaduti tramite un bando non vincolante delle manifestazioni di
interesse di soggetti privati, che possano intervenire alle
condizioni economiche espresse dai pinai economici potenziali,
occorre:
1. Definire il periodo di concessione necessario e sufficiente per
avere la restituzione delle somme esborsate dal A.C. e atte a
restituire il mutuo agli istituti di Credito
2. In alcuni casi verificare direttamente se esiste una volontà del
Concessionario revocato di addivenire ad un accordo che possa
raggiungere gli stessi obiettivi senza dover procedere alla
riassegnazione del PVQ, cosa non del tutto scontata che possa
avvenire con successo.
Un altro argomento di interesse è relativo al fondo di garanzia, e
come si intende affrontarlo.
Infatti le trattenute del 5% a garanzia previste nella I^
convenzione sono incoerenti con il codice dei Contratti perché il
termine per la restituzione è del tutto vago ed indeterminato (“al
termine dell’operazione PVQ”).
Per i mutui della II^ convenzione era previsto, questo sì in
coerenza con il Codice, la restituzione dopo quattro rate pagate
ma questo non è stato fatto per nessuno nonostante le ripetute
richieste in tal senso sia dei singoli concessionari che
dell’Associazione.
Chi ha versato come autofinanziamento più del 10% (ed è
documentato che tali importi sono stati effettivamente spesi per
la realizzazione a prezzi coerenti delle opere previste) ha
diritto a vedersi finanziato questa eccedenza magari con l'impegno
a versare la somma mutuata al Comune.
Ugualmente chi dimostra di aver dovuto restituire alle imprese
realizzatrici il 5% trattenuto a garanzia della regolare
esecuzione, ha diritto a vedersi finanziati questi importi in
quanto sono costi sostenuti dal concessionario e, quindi,
ulteriore autofinanziamento.
Deve essere chiarito che nella valutazione della condizione di
assenza di pregiudiziali “debitorie” debbono essere esclusi gli
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ASSOCIAZIONE ASSEGNATARI
PVQ
importi delle rate non pagate per i mutui destinati alla
realizzazione del PVQ.
PVQ senza Concessione
Per quanto riguarda invece i PVQ che non hanno la concessione, e
che a loro volta si dividono in tre sub categorie:
1. PVQ in fase di progettazione avanzata
2. PVQ con aree non disponibili (così detti “da delocalizzare”
3. PVQ per i quali l’Assegnatario non ha mai prodotto un
progetto dopo la fase del bando di Gara
Durante la riunione del 24 marzo scorso avuta con l’Assessore
Sabella è stata chiarita la posizione dell’A.C. che per i PVQ
che non hanno firmato la Concessione, non intende applicare lo
schema di Fidejussione finora vigente e che la priorità
dell’A.C. è quella di affrontare prima le problematiche dei PVQ
che hanno sottoscritto la concessione. Su questo l’Associazione
è consapevole ma non può fare altro che concordare e prenderne
atto. Nel corso di tale riunione, ricordo che l’Associazione
aveva chiesto, oltre all’accordo con le Banche che finalmente è
stato ufficializzato:
1. Che per i PVQ in fase di progettazione si possano valutare
caso per caso le condizioni per accettare un progetto di
autofinanziamento e procedere comunque alla firma della
Concessione senza oneri per l’A.C.
2. Che per i PVQ così detti delocalizzati si possano verificare
se ancora sussistano le condizioni di non disponibilità delle
aree (in alcuni casi tali vincoli non sussistono più) e
verificare, come per il punto precedente le condizioni per
poter procedere alla firma della Concessione rispettando il
progetto originario.
l’Associazione Assegnatari PVQ Roma
Il Presidente
(Orlando GALIMBERTI)

PUNTI VERDE. D''AUSILIO: SITUAZIONE GRAVE, EVITARE DEFAULT DIRE) Roma, 13 mag.

 PUNTI VERDE. D''AUSILIO: SITUAZIONE GRAVE, EVITARE DEFAULT
DIRE) Roma, 13 mag. - "Ha fatto bene l''assessore Sabella a operare,
per la prima volta in una sede ufficiale e per conto
dell''amministrazione, un''operazione verita'' sui Punti verde
qualita''. La situazione prospettata, in parte gia'' conosciuta e
perfino denunciata da alcuni concessionari, e'' molto seria:
illegalita'' e responsabilita'' diffuse, violazioni edilizie,
urbanistiche e commerciali, tassi bancari ai limiti dell''usura". Lo
dice in una nota Francesco D''Ausilio, consigliere capitolino del Pd.
"La priorita'' per l''amministrazione, come stabilito anche nel Piano
di rientro, e'' salvaguardare la propria situazione debitoria, effetto
delle garanzie prestate alle banche e garantire il pubblico interesse
per continuare a fruire di spazi verdi e sportivi da anni aperti ai
cittadini di Roma- spiega D''Ausilio- L''unica strada percorribile e''
la ricerca di un accordo con le banche che consenta a chi ha
difficolta'' finanziarie, ma ha dimostrato comportamenti virtuosi, di
ristrutturare il proprio debito spalmandolo negli anni a condizioni
vantaggiose. Questo e'' l''unico strumento per stabili''re chi puo''
andare avanti e chi no". Per questo "ritengo di difficile
praticabilita'' la proposta di una delibera consiliare ''omnibus'' che
affronti con un unico atto tutte le questioni pendenti che sono molto
eterogenee e afferenti a problemi di varia natura amministrativa.
Credo che sia piu'' opportuno affrontare caso per caso i singoli punti
verde qualita'', aggregandoli per categorie, per giungere ad una
soluzione realistica. La condizione propedeutica, ma non sufficiente,
resta l''accordo tra l''amministrazione, banche creditrici e
concessionari. Condizione che non si puo'' piu'' rinviare", conclude
il consigliere Pd. (Com/Rel/ Dire) 13:39 13-05-15 NNN

Cinquegiorni 13/5/2015 - Campidoglio, 20 milioni già sborsati e altri 121 ancora da pagare per i Punti Verdi

Campidoglio, 20 milioni già sborsati e altri 121 ancora da pagare per i Punti Verdi

Una vicenda che chiama la responsabilità trasversale della politica, delle direzioni capitoline e degli uffici dal 1995 ad oggi

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C’era un clima surreale nella riunione congiunta di oggi a Largo Loria, delle commissioni capitoline ambiente e bilancio. Consiglieri comunali di lungo corso con due o più sindacatore come Ferrari, Sveva Belviso, Bordoni, De Luca, Azuni e altri, che scendono sbigottiti dal pero sulla situazione disastrosa per le casse capitoline dei Punti Verdi Qualità. Come se non avessero mai letto, non si pretende il nostro, ma tutti i giornali che per anni hanno battuto e ribattuto sino alla nausea una questione intrisa di illegalità, di violazione di norme urbanistiche, di autorizzazioni amministrative ciucche, quando non inestinti, ma soprattutto con un costo esorbitante, attuale e futuro, per le casse comunali.
LA VICENDA - Una vicenda che chiama la responsabilità trasversale della politica, delle direzioni capitoline e degli uffici dal 1995 ad oggi. Basta leggere il conto presentato dall’assessore alla Legalità Alfonso Sabella che ha parlato di 25 milioni (dei quali 6 0 7 dal fondo di garanzia dei concessionari) già restituiti alle banche per la morosità dei concessionari e per onorare la fideiussione al 95% garantita dal Campidoglio. Otto milioni da sborsare nell’immediato, 10 milioni annuali per coprire i 121 milioni ancora da restituire. In verità il presidente della commissione bilancio Alfredo Ferrari ha parlato di una esposizione per 300 milioni con un costo per il Comune di 20 milioni anno, anche se non è chiaro come questa sofferenza sia posizionata in bilancio. E’ pur vero, come ha affermato Sabella, che si sta trattando con la Bcc ed il Credito Sportivo per diluire nel tempo il debito e ridimensionare gli interessi con istituti di credito che pure in parte hanno la loro responsabilità. Fosse solo nel controllo di piani finanziari ed economici improbabili presentati da molti concessionari o sullo stato effettivo dell”avanzamento lavori. Ma è anche vero che l’ipotesi estrema di non restituire un tubo alle banche sarà pure una bella drittata, ma altrettanto improbabile. Quindi la Giunta, dopo la relazione del direttore dell’ufficio di scopo Serra, ridotto ad un ufficietto dal quale stanno scappando tutti i dipendenti, il Campodglio sta tentando di ridurre il danno. Ma altra impresa è risanare una situazione di illiceità, incancrenita negli anni, per la quale risulta difficile anche solo ricostruire nel dettaglio una situazione della quale talora sono spariti anche i documenti. Talmente complicata che Sabella ritiene inutile passare il tutto alla Magistratura e alla Corte dei Conti per non aggravare la situazione.Vediamole in sintesi queste complicazioni.
LE COMPLICAZIONI - Nessun tipo di controllo sui lavori e sui piani economici; violazione del codice dei contratti; violazione delle norme urbanistiche; violazione delle norme ambientali; in alcuni casi mancanza di agibilità; strutture commerciali o di intrattenimento difformi dagli scopi pubblici delle concessioni; perizie dubbie; assegnazioni ballerine un giorno all’uno il giorno dopo ad un altro; affidamento di lavori senza bandi di gara ecc.ecc.ecc. Il tutto condito con 40 ricorsi al Tar e ben 30 accessi della Polizia Giudiziaria per acquisire atti. Per di più con i concessionari che da anni non pagano il mutuo garantito dalla fideiussione capitolina. Secondo Sabella siamo al punto che revocare le concessioni creerebbe più danno che altro. E allora? Allora tocca vedere le situazioni una per una, distinguere i concessionari di Pvq virtuosi dagli altri che verranno inclusi in una black list. E poi? Poi nulla, soprattutto per le strutture completate, semi edificate o abbandonate come Feronia o Spinaceto e altre dove solo un pazzo potrebbe subentrare nella concessione accollandosi i debiti milionari accumulati più i costi del loro ripristino nelle regole. Strutture che anche se restituite al Comune comporterebbero solo costi, anche solo di guardiania. C’è poi un altro aspetto curioso, per  non dire tragico di tutta questa incredibile vicenda. Per rimettere un po’ d’ordine sui Pvq occorre una nuova delibera consiliare la cui stesura, vista la situazione, diviene di una incredibile complicazione. A dire il vero il mese scorso il solito Serra aveva presentato una proposta di delibera consiliare della quale la nostra testata aveva scritto (qui il link), ma che il segretario generale Judicello aveva bloccato forse proprio per queste difficoltà. Certo una bella deiberona che preveda la una sanatoria e metta una pietra sopra alla faccenda sarebbe l’ideale, ma in mancanza del miracolo si continuerà a navigare a vista e pantalone (cioè noi contribuenti) continuerà a pagare per i morosi, finchè il Comune ce la farà…..

Il Tempo 13/5/2015 - Punti verde qualità, arriva la black list

Punti verde qualità, arriva la black list

Oggi Sabella riferisce in commissione, a giorni la «sentenza» dell’Anticorruzione

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Duecentosessanta milioni di euro di mutui non pagati, su 360 milioni. Dopo oltre 10 anni di scandali, inchieste della magistratura e arresti di funzionari pubblici, per la prima volta Il Tempo propone la lista dettagliata dei 25 Punti Verdi Qualità che dalla fine degli anni ’90 ad oggi si sono visti prestare dalle banche centinaia di milioni di euro per realizzare le loro strutture, restituendo però solo una piccola parte delle cifre ricevute. Un collasso generale che è finito per gravare sulle casse del Comune di Roma: per l’erogazione dei mutui, infatti, il Campidoglio ha garantito fideiussioni pari al 95% degli importi. I motivi più disparati (arresti, denunce, fallimenti) hanno portato quasi tutti i concessionari a sospendere i pagamenti, nonostante ben 14 di queste 25 strutture siano tuttora attive e funzionanti. Così oggi Roma Capitale, oltre alle note difficoltà economiche, si trova a dover fronteggiare debiti fuori bilancio che farebbero rischiare il default a qualsiasi ente locale.
BLACK LIST E WHITE LIST
La situazione è talmente delicata che oggi il Dipartimento di scopo, diretto da Giovanni Serra, è finito sotto la responsabilità politica dell’assessore alla Legalità, Alfonso Sabella. Al netto degli scandali, però, il magistrato chiamato da Ignazio Marino si trova una patata bollente da risolvere. Qualcuno, infatti, i 260 milioni di euro che restano dovrà pur pagarli. Proprio questa mattina Sabella presenzierà a una Commissione capitolina congiunta Bilancio e Ambiente che si preannuncia infuocata. A quanto si apprende, gli imprenditori dei Pvq sarebbero stati divisi fra "cattivi" e "buoni": i primi sono quelli che, al netto delle inchieste, hanno compiuto abusi, non rispettato i progetti, mandato in bancarotta le società assegnatarie o realizzato attività commerciali non previste (come le sale slot); i secondi sono coloro che, semplicemente, non riescono a rientrare dei debiti per colpa della crisi. In più ci sono altri 41 imprenditori i cui progetti sono ancora fermi al palo. Molti di loro oggi alle 10.30 saranno a Largo Loria. Qui Sabella potrebbe annunciare l’accordo di massima trovato con le banche di ridiscutere i mutui abbattendo i tassi d’interesse (diversi risalgono alla metà degli anni 2000) e dilazionare i tempi per il rimborso. Soluzione a cui sarebbero ammessi solo i Pvq inseriti nella "white list".
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STORIA E INCHIESTE
Quella dei Punti Verdi Qualità è la storia di una grande opera degenerata in disastro contabile. Il progetto nato sotto la Giunta Rutelli doveva consentire ai privati di realizzare strutture commerciali a vocazione sportiva e sociale in cambio della cura e manutenzione di circa 420 ettari di parchi pubblici. Per partecipare al bando basta assicurare il pagamento cash del 10% dell’importo, per il resto ci avrebbero pensato Bcc e Credito Sportivo, con la garanzia quasi totale del Comune. Ma c’e’ chi fiuta l’affare e inizia a incassare senza restituire nulla. Nel marzo 2012 finiscono in manette gli imprenditori e soci Massimo Dolce e Marco Bernardini, i funzionari comunali Stefano Volpe e Anna Maria Parisi e dei 14 indagati per corruzione, truffa aggravata, falso ideologico e falsa fatturazione, ben 10 finiscono alla sbarra. Nel tempo sono stati posti i sigilli a ben 4 strutture: Spinaceto, Tor Sapienza, Parco Feronia e Parco Kolbe, mentre di Pvq si parla anche nel dossier dei magistrati che indagano su Mafia Capitale. A giorni, poi, dovrebbe essere portata a conclusione l’istruttoria aperta circa un anno fa dall’Autorità Nazionale Anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone.
Vincenzo Bisbiglia

Scritto da Movimento 5 Stelle Roma il 13 Mag, 2015 - PUNTI VERDE QUALITA': E' ORA DI ELIMINARE LA GRAMIGNA CHE INFESTA IL TERRENO DELL'ONESTA' E DELLA TRASPARENZA

PUNTI VERDE QUALITA': E' ORA DI ELIMINARE LA GRAMIGNA CHE INFESTA IL TERRENO DELL'ONESTA' E DELLA TRASPARENZA

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Il M5S Roma, che da anni segue la vicenda dei PVQ, ha oggi portato alla Commissione Ambiente e Bilancio, nonché all'Assessore Sabella e al dottor Serra, un'analisi con un primo confronto tra le aree sulla base della reale superficie verde, dei mutui, della tipologia di convenzione e di molte altre variabili.
"Gravissime sono le responsabilità dei dirigenti che hanno firmato atti illegittimi ma soprattutto dei politici che, dal 1995 ad oggi, con la piena convergenza dei partiti di centro destra e centro sinistra, hanno portato questo progetto al disastro. In Commissione, oggi, molti consiglieri si sono mostrati sorpresi e scandalizzati ma in passato gli stessi approvavano le delibere in questione. Di certo presenteremo un ulteriore e circostanziato esposto alle autorità competente."
"Agli scandalosi casi dei punti senza verde, o con dentro le slot machines (ricordiamo le numerose interrogazioni dal consigliere Stefàno sulla questione), o con enormi abusi edilizi, si aggiunge la beffa del comune di Roma che, in qualità di garante, ora deve pagare decine di milioni di euro alla Banca di Credito Cooperativo"
Così è intervenuto oggi Daniele Frongia in commissione congiunta. Ma per avere un quadro esaustivo della vicenda PVQ occorre fare un passo indietro.
Venerdì 8 maggio 2015 la Commissione Razionalizzazione della spesa si è riunita presso un punto verde qualità del X Municipio per iniziare a fare chiarezza e spiegare ai cittadini cosa accade su questa vicenda che da qualche anno è finita sotto la lente di ingrandimento della Magistratura. Nati come progetti di riqualificazione del verde pubblico soprattutto nei quartieri periferici, ben presto i PVQ si sono trasformati in un grande terreno incolto dove ognuno si è iniziato a coltivare il proprio orticello. Da esponenti della criminalità organizzata, a dirigenti e funzionari corrotti del Comune passando per imprenditori senza scrupoli. Il sistema criminoso "germogliato" nei PVQ si basava su false attestazioni per lavori di riqualificazione mai eseguiti a cui corrispondevano fatture false. Le banche hanno erogato i finanziamenti ai concessionari per opere mai realizzate, e tutti gli importi che servivano a finanziare il progetto sono stati garantiti per il 95 % dalle casse capitoline, ovvero dai cittadini onesti di Roma Capitale. E così accanto a degli eco mostri edilizi iniziati e mai portati a termine che hanno fagocitato milioni di euro, ci sono strutture che versano nel degrado più assoluto perché nel frattempo è stata revocata la concessione. Sono poche, invece, le strutture portate a termine e funzionanti. Da un lato il danno per un buco di bilancio del comune stimabile in almeno 128 milioni di euro a fronte del mancato risarcimento delle fidejussioni rilasciate dal comune, dall'altro la beffa, poiché sono state sottratte alla fruibilità dei cittadini intere aree che andavano invece riqualificate. Il Movimento 5 Stelle è per la chiarezza ed è dalla parte degli imprenditori onesti legati a questa storia In questa enorme sterpaglia che ha ingoiato come sabbie mobili i soldi dei cittadini, infatti, non si può fare di tutta un'erba un fascio. I cittadini reclamano "Trasparenza" sulla questione. Ma a reclamarla sono anche gli imprenditori onesti. Il presidente della Commissione Daniele Frongia e il consigliere Enrico Stefàno hanno mosso un passo importante verso questo obiettivo e ne seguiranno altri in questa direzione. Oggi, inoltre, si è riunita una Commissione congiunta Ambiente e Bilancio sul tema dei PVQ nella quale il consigliere Frongia - sottolineando la necessità di distinguere i concessionari virtuosi da quanti non lo sono - ha ribadito anche alla presenza dell'Assessore Sabella che i dirigenti che hanno avallato questo disastro con atti amministrativi illegittimi devono pagare per i danni cagionati. Chiamati a rifondere i danni saranno anche i politici che hanno permesso questa enorme truffa a danno dei cittadini. Responsabilità amministrativa supportata da evidenti responsabilità di chi - in Giunta o in Assemblea - ha fatto finta di non vedere . Nel corso della seduta odierna il Consigliere Frongia ha distribuito i dati elaborati dalla Commissione Razionalizzazione della Spesa sullo stato dell'arte e i possibili interventi.