martedì 22 settembre 2015

Dal sito del C.S.I. Roma....Una firma per il Parco della Madonnetta


La questione  del Parco della Madonnetta di Acilia – di cui ci siamo occupati più volte, e continueremo a farlo fino a quando non andrà, ci auguriamo, a positiva soluzione – non è “soltanto” uno di quei tipici casi di malgoverno che perlopiù nascono dall’incapacità o dalla mancanza di volontà degli organi istituzionali di affrontare una situazione del tutto atipica, quale appunto è quella di specie. Ancor di più, è un qualcosa che sfiora il paradosso kafkiano: da un lato c’è un signore che ci ha messo tanto del proprio, in termini di tempo, passione e denari, per portare il Parco a livello di eccellenza e offrirlo all’intera cittadinanza, al punto da trovarsi ad affrontare problemi finanziari al momento irrisolvibili; dall’altro, c’è un Comune che, nell’affrontare – è doveroso dirlo – una situazione creata dalle Giunte precedenti, non sa che pesci pretendere e intanto si comporta da burocrate allo stato puro decretando la revoca della concessione proprio per le suddette difficoltà in cui è incappato il personaggio al centro di questa assurda contesa: Andrea Ciabocco.
Ebbene, quei 21 ettari di meraviglie che si estendono ad Acilia, dove figurano uno splendido centro sportivo, due asili, un bar/ristorante e tante altre attività ricreative e sociali, sono fortemente a rischio. Ma la cittadinanza si sta mobilitando e, dopo la bellissima festa del 12/13 settembre, dove ben 4000 persone hanno…”scatenato il Paradiso” a difesa della struttura, ha deciso di promuovere una raccolta di firme (ne occorrono 5000) per far presentare una proposta di transazione al Comune; unica via di salvezza possibile (sempre che il TAR, a cui Ciabocco ha fatto ricorso, non gli dia ragione).
La storia è lunga e tormentosa. L’inizio dei guai, per Andrea, coincise con l’intervista da lui rilasciata a Repubblica nel 2011, dove denunciò i responsabili dei Punti Verdi Qualità e i “gestori ladroni” che li avevano in mano. Un’intervista che creò lo scandalo e fece partire un’inchiesta, per scoperchiare casi all’evidente luce del sole: la Città del Rugby di Spinaceto, dopo aver ottenuto un mutuo di entità spaventosa, è ancor oggi un cumulo di materiali e macerie abbandonati; laddove invece si è costruito, apriti cielo: invece del Punto Verde è spuntato un supermercato se non addirittura una sala slot machines. E che dire poi del Parco Feronia?
Insomma, Ciabocco aveva ragione perché poi tanti dei personaggi coinvolti in queste vicende, a cominciare dal “direttore d’orchestra” sono finiti nel ciclone di Mafia Capitale. Però, come sempre avviene in questi casi, tutto si è paralizzato. Dal 2011 al 2014 non si è mossa paglia nell’Ufficio PVQ, divenuto un’entità fantasma. E l’arrivo del dott.Serra, un annetto fa, ha cambiato di niente le cose perché, dice Ciabocco, “nonostante la buona volontà non riesce ancora a capire la ratio del nostro problema”. Che è bello complicato, non c’è che dire.
Ciabocco nel 2001 aveva acceso un mutuo col Credito Sportivo a 15 anni, accompagnato da un lungo periodo di preammortamento. Nel 2006 il Comune capisce che quel mutuo è insostenibile e nel 2006 detta nuove condizioni, allungando il mutuo a 20 anni. “A quel punto, però – afferma Ciabocco – il mio mutuo non è stato trasferito perché ero inviso a qualcuno, e la situazione così è rimasta. Fino al 2009 abbiamo continuato ad assolvere l’impegno senza problemi. Poi con la crisi economica siamo stati costretti ad andare avanti con l’autofinanziamento, perché gli introiti permettono solo il recupero delle spese. In pratica, non siamo più in grado di pagare il mutuo e mancano i soldi per sanare la situazione. Purtroppo, dopo Mafia Capitale la politica ha paura ad avvicinarsi ai Punti Verdi Qualità perché rischia di sporcarsi le mani. Intanto è scattata la revoca della concessione. Morale, personalmente non posso sperare altro che il Tar annulli la revoca della  riconoscendo il fatto che il mutuo iniziale era stato concesso a tassi quasi usurari. 
Ma la vera speranza è che la mobilitazione popolare possa favorire una transazione. E comunque sia, il Comune sappia che se ci sarà un atto di forza nei nostri confronti, qui ci saranno migliaia di cittadini pronti ad opporsi. Il Parco della Madonnetta è un bene che, a differenza di tutti gli altri PVQ, è stato valorizzato; abbiamo infinite attività rivolte al sociale e ai disabili; abbiamo una miriade di associazioni che vuole entrare in sinergia con noi per proporre cose nuove. In definitiva, basterebbe rinegoziare il mutuo portandolo a 30 anni per consentirci di assolvere l’impegno e continuare a servire gli abitanti del X Municipio e oltre con tutto quello che abbiamo e anche di più, strada facendo. Perciò, invito tutti al Parco sabato 26 settembre per la raccolta delle firme, con la certezza di trascorrere un’altra bella giornata all’insegna del gioco, dello sport, dell’amicizia e della festa”.

Marco Cerigioni

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