Egregio signore reputo opportuno
chiarire ancora una volta per evitare una attività diffamatoria nei confronti
del sottoscritto e dell’Ufficio, chiedo che venga pubblicato con la stessa
evidenza sul sito di codesto comitato quanto segue:
La società la Fenice è presente nel
parco in quanto in rapporti d’affari con il concessionario Andrea Ciabocco;
Lo stesso concessionario aveva l’obbligo
in base alla convenzione di chiedere l’autorizzazione preventiva dell’ufficio
per subaffidare, cosa mai avvenuta;
Lo stesso doveva al momento di stipulare
accordi con la Fenice, quale concessionario pubblico, doveva applicare la
diligenza del buon padre di famiglia e verificare che la società non fosse
inquinata e chiedere quale obbligo giuridico la verifica antimafia
del contraente. (normativa antimafia).
Appaiono incomprensibili le motivazioni
che hanno spinto il concessionario a legarsi a persone inquisite nell’ambito di
mafia capitale anche con notevole risalto della stampa nazionale e locale.
La fenice 2009 operava nella struttura
ben prima della decadenza e della ricognizione effettuata dall’ufficio ed
appare inspiegabile come responsabilità specifiche di chi ha avuto rapporti di
affari con il signor Testa, noto sicuramente nell’ambiente di Ostia, si provano
a trasferire su chi, ha semplicemente dichiarato la decadenza per inadempienza
contrattuale.
Il concessionario, infatti, non Ha
pagato il mutuo dal 2011, continuando a percepire i ricavi, compresi quelli,
mai comunicati a Roma Capitale, del signor Testa.
Tanto per amore della verità.
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