venerdì 15 gennaio 2016

Riflessioni sull'onestà...di Giuseppe Romeo

Riflessioni di Giuseppe Romeo
LE CONSEGUENZE DELL'ONESTA'
È un po' che non parlo del Parco della Madonnetta. Un presidio di legalità in una Roma cupa, piena di criminalità organizzata -e ben posizionata-.
Uno sembra sempre esagerato quando dice certe parole; paradossalmente un sostantivo come "Onestà" ed un aggettivo come "Onesto", invece sembrano parole vuote, ridondanti, troppo sentite anche.
Allora voglio raccontarvi una storia.
Ma vi avverto, è una storia di cose tanto brutte quanto reali, e tanto reali quanto vicine, vicinissime a chiunque.
Una storia di cattivi che mangiano e distruggono sulle nostre teste e con le nostre mani.
Una storia dove il bene, muore.
Un parco aperto a tutti ed il suo concessionario decidono di non piegarsi al malaffare; vogliamo chiamarlo "criminalità organizzata"? Vogliamo chiamarle "Persone"? Va bene. Diamo un'identità a questo famosissimo MALAFFARE, sono PERSONE, come tutti noi, ma che invece di fare del bene, o non fare niente (come la maggior parte di noi), decidono di fare i loro interessi.
Ecco una parola mai vuota e sempre attuale, comprensibile a tutti: "INTERESSI", altro che onestà.
Il parco ed il gestore, non pagano mazzette richieste, non fanno favori, e anzi decidono di denunciare il giro sporco dei Punti Verde Qualità di Roma.
A denunciare qualcosa che sta più in alto di te, e che oltretutto è la stessa cosa che ti gestisce e deve decidere per te, si sa, non si guadagna niente, anzi.
E così, senza i favori giusti (che non sono certo le iniziative sociali o l'aggregazione di giovani e adulti in ogni condizione fisica e psicologica, senza discriminazioni; non lo è neanche offrire un buon servizio alla comunità), le cose vanno peggiorando, i vantaggi vanno solo a chi fa il "bravo" (bravo, è da intendersi più nel senso Manzoniano del termine), ed il parco entra in crisi, il gestore chiede più volte spiegazioni, incontri, e vince anche qualche causa al TAR (questo succede se il comune cerca di metterti in condizioni sfavorevoli, per farti crollare, e finalmente punire la tua tracotanza. Non si va mai contro il volere degli Dei).
E così, questo novello Ulisse, col suo parco, resiste per quel che può, nel suo viaggio infinito, senza arrivare mai alla fine.
Ma una barca, in questo caso un parco ben gestito e di grande valore per i cittadini, ed un peccato di "Iùbris", in questo caso l'onestà e la denuncia del male, non possono essere mai affrontati da soli, ed un gruppo -neanche troppo piccolo- di altri onesti cittadini, comincia ad aiutarlo, ed affiancarlo. E insieme a lui subirà le disavventure di anni di lotta.
Queste persone, con le quali ho avuto l'onore di stare e di combattere, hanno raccolto l'incredibile cifra di 12.000 firme, a sostegno del parco e per solidarietà al concessionario.
Non sono poche 12.000 firme, è una cifra a tre zeri. Aspettate, forse non avete ancora capito bene: DODICIMILA, a lettere si capisce meglio. Ancora niente? Ci deve essere qualcosa che non va, perché non c'è ancora interesse pubblico, non c'è ancora l'attenzione mediatica, non c'è -neanche troppo- quella politica. Forse perché sono 12.000 firme, e non 12.000 preferenze? No. Ci deve essere qualcosa di più grande.
Qualcosa sotto c'è, una motivazione per questo mare immenso e desolato davanti a noi, deve esserci. Niente? Niente.
Il viaggio va avanti, noi tutti disorientati, stanchi, distrutti (onesti, d'altronde), e qualcuno anche trasformato in maialino da una maga ammaliatrice, si arriva ad Itaca, a Casa.
Ma la casa, il parco, non sono liberi.
Ecco, arriviamo bene o male agli avvenimenti più recenti, alle note dolenti.
Vorrei tanto dire che questo è solo un finto poema, che è pura fantasia, mitologia, che la casa è in mano ai proci ma con l'astuzia Ulisse li batte e torna finalmente da Penelope.
Non c'è nessuna Penelope, qui. E la casa non è in mano ai proci.
Il parco è in mano alla mafia. Si, la mafia.
Un dirigente, forse colluso o chissà cos'altro, tira fuori gli "artigli". Artigli deboli e inadatti, almeno quanto lui. Più che artigli sono unghie finte, di quelle zebrate, ecco. Comincia ad essere inutilmente cattivo, ai nostri occhi senza un senso preciso, visto che a nessun altro punto verde qualità (magari davvero corrotto ed usato come mezzo di riciclaggio) era stata riservata tanta crudeltà; il parco della Madonnetta è stato l'unico a subire vessazioni, minacce che sarebbero dovute essere registrate, incursioni di vigili mandati senza preciso mandato, se non quello di dare fastidio, e, mi allargo, incutere terrore. È stato l'unico parco ad essere stato pressato in questo modo, ma è stato, per certo, anche l'unico parco senza infiltrazioni , e che si è opposto al sistema corrotto. Non è difficile fare due piu due, ed il quattro, non lo devo certo spiegare io.
Questo dirigente, cosi inefficace anche per far parte del malaffare, probabilmente è cosi stato relegato da qualcuno, evidentemente con più interessi di lui, a semplice timbratore o firmatore di carte, di atti, di crudeltà. Ricordo quando un'occupazione abusiva, e tra l'altro reato in Italia, è stata tranquillamente legalizzata, oppure quando norme di sicurezza, palesemente non a norma (vedi cavi elettrici sparsi per il parco, tra le giostre), sono state autorizzate, con dei vigili del fuoco piuttosto imbarazzati.
E poi il parco subisce l'insediamento dei proci (si deve sempre riscuotere prima o poi), quando una parte del parco, una palestra, altri edifici ed associazioni sportive, sono state unite tutte sotto l'ala di una società (autorizzata anch'essa dal dirigente di prima), la quale per il 50% è DETENUTA da un, attualmente, DETENUTO per 41bis, ed altri tipi belli.
Bene o male, prima che la vita ed altri impegni mi travolgessero, sono arrivato a questo punto.
Ora sentendo quel gruppo, ancora unito, di onesti e combattenti, che tutti i giorni silenziosamente (forse troppo) in cuor mio ringrazio per impiegare forza e tempo in questa causa; sento testimonianze e parole orribili, come "C'è la Mafia vera lì..." Oppure "È finito tutto, ormai è finito tutto!".
Cos'è l'onestà? Cos'è l'onestà, ormai? E quanto vale, a cosa porta? Quanto spazio ha? Sono domande importanti a cui non voglio dare una risposta unica e univoca, anche perché le risposte non solo cambierebbero da paese a paese, ma anche da persona a persona. Penso di aver chiarito abbastanza il concetto secondo il quale, sia il malaffare, di cui sopra, che la battaglia contro il malaffare, non sono altro che persone, persone uguali, con gli stessi organi e le stesse strutture conoscitive (come direbbe Kant), e forse l'onestà e la sua definizione sono proprio insite nell'essere umano, nella differenza tra le persone che la criminalità la compiono in ogni sua forma, e ad ogni suo livello, e quelle persone che invece la combattono.
Queste PERSONE ONESTE, ed ahimè sempre meno (anche a causa della mia assenza seppur dovuta a forza maggiore), sono rimaste sul pezzo, e si riuniscono e combattono ancora. Forse perché l'onestà, in questo caso, non è certo un traguardo facile né forse un'ipotesi reale, ma in questa povera Italia ed in questa nera Roma, in questo verde parco, è una speranza e la speranza, si sa, è l'ultima a morire; o forse perché l'onestà per quanto rimanga non riconosciuta, per quanto sia perdente, per quanto sia sconfitta, va difesa fino alla fine, va ammirata fino alla fine, e va tramandata, come si fa con i poemi epici di tremila anni fa, come si fa con l'Odissea.
Queste sono le conseguenze dell'onestà, questo è il non-lieto fine dell'onestà, questa è la storia del Parco della Madonetta, che magari, un giorno, vedrà cambiato il suo finale attuale.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.