venerdì 4 dicembre 2015

il mio contributo a Renzo Piano e per conoscenza a Matteo Renzi

Egr. Prof. Renzo Piano,
sono Andrea Ciabocco, un passato di successo da allenatore di giovani tennisti per poi trovarmi nelle vesti di imprenditore a “costruire” con la mia sensibilità una realtà sociale che purtroppo sta rischiando di morire.
Riporto una Sua dichiarazione che mi vede totalmente d’accordo poiché si riferisce alla mia realtà : ”La missione dell’architettura in questo secolo è salvare le periferie. Se non ci riusciamo sarà un disastro, non solo urbanistico, ma anche sociale”. 
I recenti accadimenti di Venerdi 13 Novembre , purtroppo, mettono in luce tutta la crudeltà del Suo pensiero. Costruire periferie nelle quali si perde completamente la possibilità di “creare” rapporti sociali, dove disoccupazione, povertà, scarsa integrazione, esclusione sociale, degrado fisico la fanno da padrone, contribuisce a rendere sempre piu’ problematica la vita di chi le abita.
“Ovunque ci sono grandi buchi neri da recuperare e trasformare, in modo che questi sobborghi diventino luoghi di civiltà, e non solo posti dove si va a dormire”.
E ancora…” E' dal rammendo delle periferie che bisogna partire . Nelle periferie ci sono delle perle. Sono nascoste, bisogna cercarle e lucidarle e bisogna aiutarle a crescere. ….c'è bellezza nelle periferie, lì c'è il cuore”.
E ancora…”Ma che cos’è allora la bellezza, è possibile educare a conoscerla, a praticarla? Sarebbe migliore il mondo se le persone venissero educate alla bellezza?”.
Mi scusi se mi dilungo nelle Sue citazioni ma mi trovo in totale accordo con Lei e ora Le spiego perché.
Nella mia vita ho fatto, come già ho detto sopra, due cose che potrebbero sembrare totalmente diverse, ma che hanno molto in comune.
Da maestro di tennis ho avuto la fortuna di essere protagonista di un sogno e da imprenditore anche.
Ho contribuito col mio lavoro alla creazione di una esperienza irripetibile e cioè quella della Virtus Roma Tennis Club. Pensi che ad Acilia, periferia degradata di Roma, conosciuta per essere il piu’ grande centro di spaccio di eroina e per essere una delle piu’ grandi periferie abusive di Roma, dal 1978 al 1985, c’era una delle scuole tennis piu’ importanti d’Italia dalla quale sono sbocciati numerosi giocatori di livello nazionale e internazionale. Ragazzi di periferia, di Acilia, di Ostia, che si battevano con i figli della borghesia dei Circoli romani d’élite.
Questo accadde perché esisteva un’isola felice di sport, di integrazione, di cultura, visto che il “maestro” a capo di tutto era un ingegnere, mio fratello, capace di “tirar fuori” le potenzialità da ognuno. Fu così che il figlio di un maresciallo dell’aereonautica diventò n°3 d’Italia e 100 del mondo, che il figlio di un agricoltore divenne n° 30 d’Italia e oggi sia un apprezzato giornalista sportivo e cosi via… Cosa voglio dire? Che tutto ci si poteva aspettare meno che da una periferia degradata potessero uscir fuori dei campioni di tennis e di vita. Questo accadde e ne sono fiero ed orgoglioso.
Veniamo ai giorni nostri e alla mia seconda esperienza di vita, quella per la quale mi sento di doverLa interessare.
Pochi giorni fa il Presidente del Consiglio Renzi ha varato un piano straordinario di 500 milioni di euro per le periferie delle città metropolitane, che se risanate con luoghi di socializzazione, di aggregazione, dove poter fare sport, inclusivi per le minoranze, contribuirebbero in modo positivo ad allontanare il pericolo che nel degrado possano attecchire fanatismi vari.
Chi Le scrive dal 1995 è coinvolto in un progetto di riqualificazione di spazi abbandonati nella periferia romana (ancora ad Acilia) pensato dalla prima Giunta Rutelli: i Punti Verdi Qualità, che ha portato all’inaugurazione nel maggio del 2003 del Parco della Madonnetta, da me creato e realizzato.
Il Parco della Madonnetta si trova al centro di 4 quartieri, un’enorme lingua di verde lunga 1200 metri e larga circa 200 metri. 21 ettari di verde pubblico curato e “vivo”, perfettamente integrato con strutture sportive, asili, parco giochi e punti ristoro.
Un enorme ammortizzatore sociale  che ha ricucito i 4 quartieri con caratteristiche fondamentalmente diverse e che è stato la grande "piazza" di tutti, aperta a qualsiasi istanza provenisse dal territorio. La mia visione utopica realizzata! Tutto questo realizzato con le mie sole forze e con la mancanza totale di collaborazione da parte delle istituzioni del territorio.
Sembrava quasi che il “sociale” non fosse una necessità e che noi organizzassimo “socialità” solo per nostro esclusivo diletto. Orto didattico per i pazienti del Centro di Igiene Mentale, la Ciclofficina, le feste con le comunità Islamiche, le Olimpiadi per la Pace, le feste buddiste con la comunità Srilankese, il Master Nazioanle di tennis in Carrozzina, i Campionati Nazionali di Nuoto per i Disabili e poi le Feste Arcobaleno, i Clowndottori e le manifestazioni per i nostri amici a 4 zampe … solo per nostro diletto e non per colmare le carenze “sociali” che troppo spesso vengono messe in secondo piano da una politica troppo interessata a distruggere per poi ricostruire.
Per me, al contrario, poter mettere il frutto del mio lavoro a disposizione degli altri, specialmente dei piu’ svantaggiati, era ed è motivo di orgoglio, di condivisione.
E poi, la mia fortuna è stata quella di avere avuto sempre a che fare con la bellezza. Prima quella dell’insegnamento, poi quella della costruzione di un luogo “ideale”per la crescita e per l’apprendimento. E la bellezza va condivisa…
Il parco è una “perla” come Lei direbbe.
Il Parco della Madonnetta è diventato un “simbolo” e spesso nella vita i “simboli” diventano bersagli. Il mio errore è stato, ma mai mi pentirò di averlo commesso, di aver pubblicamente denunciato il malaffare della pubblica amministrazione.
Un “esempio” che ha lottato sempre con l’irresponsabilità della nostra classe politica e dei dirigenti comunali che non riescono a comprendere l’importanza di uno spazio “vitale e aperto”e lo banalizzano valutandolo solo dal punto di vista economico-finanziario.
Infatti, a causa di una scellerata gestione politica di un problema complesso come quello dei Punti Verdi Qualità (noi siamo il piu’ grande e quello che ha rispettato tutte le linee guida senza lasciare spazio alla speculazione) che ha visto, purtroppo , il coinvolgimento del malaffare di Mafia Capitale, siamo avviati al collasso.
La sordità alle nostre legittime istanze e l’incapacità da parte dell’amministrazione a differenziare, per distinguere tra chi ha speculato e chi ha perseguito testardamente l’interesse pubblico, ci ha portato a una situazione di sofferenza finanziaria che, se affrontata con atteggiamento costruttivo e riconoscendoci i nostri meriti, potrebbe essere risolta facilmente.
Madonnetta e Acilia prima del parco erano dei non-luoghi, dei luoghi conosciuti solo per ciò che li caratterizzava in negativo. Oggi Madonnetta è un “luogo” positivo, “vivo”, dove sono cresciute generazioni di cittadini consapevoli che l’ambiente è un bene primario e che si può “fare socialità” anche in una periferia degradata.
Stiamo rischiando di essere smembrati solo per interessi di natura economica, senza pensare quanto costerà a livello sociale perdere l’integrità di uno spazio che in 12 anni ha creato comunità e benessere.
Mi scuso per lo sfogo ma è solo attraverso le emozioni che si possono trasmettere le realtà.
Le ho scritto principalmente per poter avere l’onore di condividere con Lei questa parte importante della mia vita e perché spero, attraverso la Sua umanità, di poter far conoscere la mia storia, la mia “perla” che, nonostante una mobilitazione popolare meravigliosa (12.000 firme a sostegno di una delibera di iniziativa popolare per la soluzione dei nostri problemi), i media hanno “stranamente” taciuto.

Con l’invito a venire a conoscere il nostro Parco,
Un cordiale saluto
Andrea Ciabocco

Salviamoilparcodellamadonnetta.blogspot.com
Pagina fb salviamoilparcodellamadonnetta







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