Sig. Prefetto,
intendo portare a Sua
conoscenza la drammatica situazione cui attualmente è costretto il Punto Verde Qualità Madonnetta,
situazione molto complessa e che mi permetto di rappresentarLe anche a rischio
di non essere breve.
La
partecipazione al bando del 1995 nasce dalla mia attività di maestro di tennis,
allenatore di giocatori di livello internazionale e dirigente nazionale
dell'UISP. Sono diventato un imprenditore per coronare un sogno: un grande
impianto sportivo a servizio delle persone, di tutte le persone.
Mi sono
inventato imprenditore e ho cercato di operare con oculatezza e austerità,
senza spendere mai più del dovuto. Dico questo perché se è vero che oggi il
Comune deve far fronte ad alcune rate di mutuo non pagate, è anche vero che il
mutuo della Madonnetta è inferiore e di molto rispetto a quello di altri PVQ
che hanno realizzato le stesse volumetrie, se non meno.
In questo contesto desidero sottolinearLe
alcune circostanze:
-
abbiamo
vinto un bando e firmato una concessione che presentava, come autorevolmente e
recentemente affermato nel parere dell'ANAC prot. n. AG 80/15/AP del 04/11/2015 "la sussistenza di diffusi illeciti
amministrativi e penali nella gestione del rapporto asseritamente
concessorio."
-
nessuno rivendica la proprietà di nulla: le
opere realizzate fanno parte del patrimonio indisponibile del Comune;
-
ho denunciato - unico concessionario - le
angherie e i soprusi subiti da parte di dirigenti comunali e, fino al loro
arresto, ne ho subito le ritorsioni;
-
ho investito 2 milioni di euro di risorse
personali e della mia famiglia ed ho restituito alle banche 2 milioni di euro
in conto capitale ed ho pagato altri 2 milioni di euro in conto interessi, per
una cosa non mia ma di proprietà pubblica;
-
chiedo, inascoltato, dal 2007, la possibilità
di rivedere il piano economico finanziario ormai divenuto del tutto inadeguato.
Tuttavia la circostanza
più importante è che il Parco della
Madonnetta vive ed ha una sua anima, il Parco della Madonnetta, nonostante
mille difficoltà, da 12 anni è a disposizione di tutti, il Parco della
Madonnetta non è una macchina da soldi e non poteva proprio esserlo con quei 21
ettari di verde che in questi anni sono diventati una ricchezza per un intero
Municipio, per le associazioni che lo utilizzano per la loro attività, per le
persone di tutte le età che lo frequentano.
Le tantissime
attestazioni di stima e di solidarietà ricevute nei momenti di difficoltà e in
questi ultimi mesi sono sotto gli occhi di tutti e ne sono rincuorato ed
orgoglioso.
La
situazione attuale è originata anche, forse, dalla mia impreparazione a gestire
una realtà così complessa ma, purtroppo, chi ha enormi responsabilità è
l'Amministrazione Comunale che dapprima mi ha vessato senza mai riconoscermi
ciò che legittimamente chiedevo e poi è arrivata a revocarmi la concessione per
ritardi nel pagamento delle rate di mutuo ma il mutuo non si riesce a pagare
proprio a causa delle mancanze dell' Amministrazione!
Ecco
brevemente cosa è successo:
-
nel 2002 firmo un contratto di mutuo con il
Credito Sportivo con tassi che oggi appaiono del tutto fuori mercato se non
addirittura usurari. Non ho avuto la possibilità di ricontrattarli;
-
nel 2006 è approvata una nuova convenzione con
le banche che prevedeva un allungamento dei mutui a 20 anni. Chiedo,
inascoltato, di poterne usufruire;
-
sono stato costretto a sottoscrivere una
fideiussione con la Società Italiana Cauzioni, ora Atradius, che non garantiva
nulla e nessuno ma che mi è costata decine di migliaia di euro;
-
con le trattenute operate sui finanziamenti
erogati al Parco della Madonnetta (€ 450.000) è stato pagato il debito di
qualche altro concessionario inadempiente;
-
nel 2009, con i Mondiali di Nuoto, il Comune
autorizza la costruzione di nuovi impianti sportivi (alcuni di grandi
dimensioni) che sono andati a pescare nel nostro stesso bacino d'utenza,
mettendoci in enorme difficoltà fino al punto di costringerci a chiudere la
piscina, nostro vanto, presso la quale, tra l'altro, sono state organizzate ben
2 edizioni dei Campionati Italiani di nuoto a squadre del Comitato Italiano
Paraolimpico;
-
la crisi economica del paese ha ridotto
drasticamente le risorse da spendere per lo sport e il loisir;
-
denuncio anche alla Ragioneria del Comune che
il tasso applicato sul nostro mutuo con il Credito Sportivo è superiore al
tasso soglia ma mai abbiamo potuto ricontrattarlo e siamo stati costretti a
rivolgerci alla magistratura.
-
il silenzio e l'inazione del Comune proseguono
nonostante il TAR abbia riconosciuto il mio diritto soggettivo in quanto
concessionario di lavori pubblici ad ottenere ed eventualmente ottenere il
riequilibrio del piano economico finanziario.
Più volte e in più occasioni si è detto che è
necessario salvare i PVQ "virtuosi"
ma in base a quali criteri si individuano i "virtuosi"? è virtuoso chi ha pagato le rate di mutuo?
guardando non superficialmente la realtà dei Punti Verdi si scopre che: questo
criterio non regge. Infatti:
-
riescono a pagare il mutuo solo i concessionari
della seconda e molto più favorevole convenzione con le banche;
-
riescono a pagare il mutuo i Punti Verdi che hanno
avuto molta cubatura e poco verde da manutenere;
-
riescono a pagare il mutuo i Punti Verdi che
hanno avuto più cubatura del consentito;
-
riescono a pagare il mutuo i Punti Verdi che
magari non hanno verde da manutenere;
-
riescono a pagare il mutuo i Punti Verdi che
ospitano le multinazionali del settore sportivo;
-
riescono a pagare il mutuo i Punti Verdi che
ospitano multinazionali della ristorazione veloce
Purtroppo il tempo perso, senza mai cercare realmente una soluzione,
ha portato alla situazione odierna. Perché non si è affrontato prima il
problema con spirito costruttivo? Troppi gli interessi in campo, troppe le
manchevolezze, troppi gli atti "oscuri" Il Comune rappresentato per
un lungo periodo da chi aveva piegato ai propri interessi l'amministrazione
della cosa pubblica, tanti dirigenti con scarso senso di responsabilità (tanto
non saranno poi loro a dover pagare!), un sistema bancario che ha saputo
sfruttare benissimo la situazione...
Tutto
questo avrebbe massacrato chiunque e forse qualcuno se ne è reso conto ed ora
se ne vuole approfittare.
Infatti nelle settimane
tra ottobre e novembre le società cui avevamo concesso di utilizzare alcuni
degli spazi sportivi hanno di fatto e con la violenza spossessato la
concessionaria della gestione di quegli spazi mettendo in atto anche azioni
intimidatorie nei confronti di chi, tra le stesse società, esprimeva il proprio
dissenso sul metodo e sul merito.
Costoro stanno
continuando a svolgere la loro attività contro la volontà della Polisportiva e
in violazione di leggi e regolamenti con anche risvolti penali.
Queste società, che
hanno di fatto occupato gli impianti sportivi, si sono costituite in un
Comitato (presieduto da tal Vittorio Di Francesco che è anche l'Amministratore
Unico della società sportiva dilettantistica a r.l. La Fenice 2009) che
afferma di interloquire con l'Ufficio PVQ e di seguirne le indicazioni, insomma
di "essere autorizzato dall'alto"
(questa è l'espressione più volte usata nei confronti di quanti chiedevano
informazioni).
Tra le indicazioni date
dall'Ufficio vi è quella, illegale ed illegittima sotto diversi profili, di
pagare quanto pattuito con la società concessionaria al Comune e tale
indicazioni è stata messa per scritto dall'Ufficio PVQ almeno in un caso
La realtà dei fatti e
dei comportamenti è ampiamente e dettagliatamente descritta nell'allegata
denuncia - querela che sono stato costretto a presentare nei giorni scorsi e
che, mi creda, spero proprio non debba avere ulteriori sviluppi.
Noi,
nonostante tutto, forti delle nostre ragioni e della nostra onestà, abbiamo
lottato e continueremo a lottare.
Il Comune
avrebbe dovuto sostenerci e tutelarci. Questo non è accaduto, purtroppo, ma
spero ancora in una soluzione rispettosa degli interessi di tutti.
Se così
non fosse chiedo solo una cosa: non fatemi ricorrere alla giustizia per vedere
riconosciuto il mio investimento, frutto di vite di lavoro della mia famiglia!
Sentirsi dire, e purtroppo è accaduto spesso, da dirigenti comunali che ho
ragione, ma che per vedere riconosciuti i miei diritti,- l'unica strada
possibile è quella giudiziaria, è offensivo dell'intelligenza umana! Se è finito
il rapporto fiduciario dell'Amministrazione nei miei confronti, penso che
l'unica soluzione onesta, per non perdere l'anima del Parco, sia quella della
risoluzione del contratto e di un accordo transattivo, che tenga conto dei
diritti delle due parti e garantisca la partecipazione concreta ed attiva nella
gestione futura del Parco dei tanti cittadini che stanno dimostrando di averne
a cuore le sorti.
Le sarei grato volesse fissarmi
un incontro per avere la possibilità di rappresentarLe compiutamente la
situazione che, mi creda, si aggrava ogni giorno di più.
Distinti saluti
Andrea
Ciabocco