mercoledì 13 maggio 2015

Cinquegiorni 13/5/2015 - Campidoglio, 20 milioni già sborsati e altri 121 ancora da pagare per i Punti Verdi

Campidoglio, 20 milioni già sborsati e altri 121 ancora da pagare per i Punti Verdi

Una vicenda che chiama la responsabilità trasversale della politica, delle direzioni capitoline e degli uffici dal 1995 ad oggi

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C’era un clima surreale nella riunione congiunta di oggi a Largo Loria, delle commissioni capitoline ambiente e bilancio. Consiglieri comunali di lungo corso con due o più sindacatore come Ferrari, Sveva Belviso, Bordoni, De Luca, Azuni e altri, che scendono sbigottiti dal pero sulla situazione disastrosa per le casse capitoline dei Punti Verdi Qualità. Come se non avessero mai letto, non si pretende il nostro, ma tutti i giornali che per anni hanno battuto e ribattuto sino alla nausea una questione intrisa di illegalità, di violazione di norme urbanistiche, di autorizzazioni amministrative ciucche, quando non inestinti, ma soprattutto con un costo esorbitante, attuale e futuro, per le casse comunali.
LA VICENDA - Una vicenda che chiama la responsabilità trasversale della politica, delle direzioni capitoline e degli uffici dal 1995 ad oggi. Basta leggere il conto presentato dall’assessore alla Legalità Alfonso Sabella che ha parlato di 25 milioni (dei quali 6 0 7 dal fondo di garanzia dei concessionari) già restituiti alle banche per la morosità dei concessionari e per onorare la fideiussione al 95% garantita dal Campidoglio. Otto milioni da sborsare nell’immediato, 10 milioni annuali per coprire i 121 milioni ancora da restituire. In verità il presidente della commissione bilancio Alfredo Ferrari ha parlato di una esposizione per 300 milioni con un costo per il Comune di 20 milioni anno, anche se non è chiaro come questa sofferenza sia posizionata in bilancio. E’ pur vero, come ha affermato Sabella, che si sta trattando con la Bcc ed il Credito Sportivo per diluire nel tempo il debito e ridimensionare gli interessi con istituti di credito che pure in parte hanno la loro responsabilità. Fosse solo nel controllo di piani finanziari ed economici improbabili presentati da molti concessionari o sullo stato effettivo dell”avanzamento lavori. Ma è anche vero che l’ipotesi estrema di non restituire un tubo alle banche sarà pure una bella drittata, ma altrettanto improbabile. Quindi la Giunta, dopo la relazione del direttore dell’ufficio di scopo Serra, ridotto ad un ufficietto dal quale stanno scappando tutti i dipendenti, il Campodglio sta tentando di ridurre il danno. Ma altra impresa è risanare una situazione di illiceità, incancrenita negli anni, per la quale risulta difficile anche solo ricostruire nel dettaglio una situazione della quale talora sono spariti anche i documenti. Talmente complicata che Sabella ritiene inutile passare il tutto alla Magistratura e alla Corte dei Conti per non aggravare la situazione.Vediamole in sintesi queste complicazioni.
LE COMPLICAZIONI - Nessun tipo di controllo sui lavori e sui piani economici; violazione del codice dei contratti; violazione delle norme urbanistiche; violazione delle norme ambientali; in alcuni casi mancanza di agibilità; strutture commerciali o di intrattenimento difformi dagli scopi pubblici delle concessioni; perizie dubbie; assegnazioni ballerine un giorno all’uno il giorno dopo ad un altro; affidamento di lavori senza bandi di gara ecc.ecc.ecc. Il tutto condito con 40 ricorsi al Tar e ben 30 accessi della Polizia Giudiziaria per acquisire atti. Per di più con i concessionari che da anni non pagano il mutuo garantito dalla fideiussione capitolina. Secondo Sabella siamo al punto che revocare le concessioni creerebbe più danno che altro. E allora? Allora tocca vedere le situazioni una per una, distinguere i concessionari di Pvq virtuosi dagli altri che verranno inclusi in una black list. E poi? Poi nulla, soprattutto per le strutture completate, semi edificate o abbandonate come Feronia o Spinaceto e altre dove solo un pazzo potrebbe subentrare nella concessione accollandosi i debiti milionari accumulati più i costi del loro ripristino nelle regole. Strutture che anche se restituite al Comune comporterebbero solo costi, anche solo di guardiania. C’è poi un altro aspetto curioso, per  non dire tragico di tutta questa incredibile vicenda. Per rimettere un po’ d’ordine sui Pvq occorre una nuova delibera consiliare la cui stesura, vista la situazione, diviene di una incredibile complicazione. A dire il vero il mese scorso il solito Serra aveva presentato una proposta di delibera consiliare della quale la nostra testata aveva scritto (qui il link), ma che il segretario generale Judicello aveva bloccato forse proprio per queste difficoltà. Certo una bella deiberona che preveda la una sanatoria e metta una pietra sopra alla faccenda sarebbe l’ideale, ma in mancanza del miracolo si continuerà a navigare a vista e pantalone (cioè noi contribuenti) continuerà a pagare per i morosi, finchè il Comune ce la farà…..

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