domenica 28 febbraio 2016

Andrea Ciabocco - Lettera aperta ai Concessionari PVQ dopo il parere dell’ANAC e la revoca delle 32 concessioni

Lettera aperta ai Concessionari PVQ dopo il parere dell’ANAC e la revoca delle 32 concessioni

Questa mia nuova “lettera aperta” a tutti voi dopo quella dell’Agosto 2015  a seguito della conferenza stampa dell’allora Sindaco Marino nella quale generalizzando tacciò tutti i concessionari di essere “imprenditori ladroni”, è conseguente agli ultimi drammatici, a mio avviso, avvenimenti.   
L'essere tacciato,allora, dal Sindaco Marino, di essere un imprenditore "ladrone" offese la mia dignità e la mia onestà e, purtroppo, da allora le cose non sono migliorate anzi, a mio avviso, stanno degenerando in una catastrofe per tutti.
Allora mi lamentavo di essermi ritrovato solo a denunciare la degenerazione di tutto e ad annunciare, quasi un menagramo, catastrofi per tutti.
Allora mi sfogavo in questa maniera:
Qual è la mia colpa?
    È una colpa aver rispettato il bando originale?
    È una colpa aver avuto il coraggio di denunciare pubblicamente il malaffare?
    È una colpa non aver potuto, per una scelta scellerata di chi governava i PVQ, usufruire della seconda e più vantaggiosa convenzione con le banche?
    È una colpa aver osteggiato sempre la follia della fidejussione della Sic essendo convinto che tanto marcio vi si annidava?
    È una colpa non aver chiesto nessun aumento di cubatura?
    È una colpa non aver pensato di sfruttare il Pvq con attività al limite del lecito?
    È una colpa aver denunciato pubblicamente la follia delle nuove costruzioni per i mondiali di nuoto del 2009?
    È una colpa aver fatto un ricorso al Tar che ha qualificato i PVQ come Concessione di Lavori Pubblici e che ci da il diritto soggettivo al riequilibrio del piano economico-finanziario ove ve ne fosse la necessità?
    È una colpa aver cercato in tutte le maniere soluzioni che se fossero andate bene per me sarebbero servite anche a tutti gli altri?
    È una colpa aver dato spazio al sociale tanto da essere preso ad esempio?

Alla luce degli ultimi provvedimenti molti di voi,oggi, magari in regola con le rate di mutuo e con tutte le carte apposto ma che oggi qualcuno dice siano illegittime, si troverà, purtroppo, a condividere quel mio stato d’animo.

E’ di questi giorni il provvedimento, a seguito di un parere dell’ANAC, di avvio del procedimento per la revoca di 32 concessioni, quelle dei famosi delocalizzati e dei progetti non ancora iniziati.
Dicevo nella mia lettera precedente che c'è una sola cosa che ci lega tutti in maniera indissolubile: l'applicazione corretta del Codice dei Lavori Pubblici.
Oggi il parere dell’Anac denuncia che :
-       "si evince  la sussistenza di diffusi illeciti amministrativi e penali nella gestione del rapporto asseritamente concessorio".
-       violazioni e le illegittimità si estendono all’edilizia e all’urbanistica.
-       in alcuni casi le opere sono state costruite con il mancato rispetto di standard e parametri urbanistici;
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-       le opere sono state costruite su aree vincolate in mancanza dell’autorizzazione della Soprintendenza;
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-       in alcuni casi le opere sono state costruite strutture su terreni di privati non assoggettati all’esproprio;
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-       nel complesso, le aree cd profit superano di gran lunga le aree verdi gratuitamente accessibili, anche a dispetto delle previsioni progettuali;
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-       in alcuni PVQ si ravvisano soltanto attività commerciali;
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-       la maggior parte dei PVQ, anche già aperti alla pubblica fruizione, risulta non essere mai stata collaudata.
La conclusione dell'ANAC è categorica: sulla base di quanto rappresentato, non pare potersi prescindere dall’annullamento di tutti gli atti viziati.
Da ultimo l'ANAC si occupa in poche righe delle opere non collaudate ma aperte al pubblico: l’Amministrazione di Roma Capitale dovrà considerare con la massima prudenza i rischi che possono derivare dall’apertura al pubblico e dalla fruizione da parte dei cittadini di opere che non abbiano completato l’iter di costruzione comprensivo delle relazioni di collaudo.
Il provvedimento del 18 febbraio di revoca delle 32 concessioni è gravissimo e , molto probabilmente, propedeutico alla revoca di tutte le concessioni.
Vi si accenna, nelle premesse, la sostituzione di 50 schede su 75 progetti presentati e si revocano le delibere istitutive del progetto Punti Verdi relativamente alle 32 concessioni in oggetto. In pratica enunciando principi generali di illegittimità riguardo le delibere istitutive poi le si revocano “solo” per quelle 32 concessioni. Una pistola fumante nelle mani dell’amministrazione puntata alle tempie di tutti i concessionari non ancora revocati.
Va immediatamente bloccata l’irresponsabilità e la volontà distruttiva dell’amministrazione comunale.
Ieri è toccato ai primi 11 revocati, oggi tocca ai 32 e se non disarmiamo l’amministrazione domani toccherà a tutti gli altri.
La situazione non può essere affrontata o risolta come si sta facendo adesso con gli sgomberi di quanti non hanno pagato alcune rate di mutuo: in assenza di procedure per individuare i nuovi concessionari, le strutture costruite saranno abbandonate e diventeranno presto terra di nessuno (v. Città del Rugby a Spinaceto) e Roma Capitale dovrà lo stesso rimborsare le banche.
Quale è l'operatore economico che sarà disposto a subentrare accollandosi le rate di mutuo non pagate con il rischio di un lungo contenzioso giudiziario con il concessionario "sgomberato" e, soprattutto, con i "risvolti penali" per la violazione di norme urbanistiche ed edilizie?
E' necessario un provvedimento legislativo straordinario che consenta di regolarizzare le singole situazioni che sono una diversa dall'altra ma che, al di là di casi di malaffare che vanno perseguiti e puniti, tutte hanno contribuito a dare servizi alla città e a migliorare la qualità della vita dei romani.



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