Lettera al direttore dell'ufficio Punti verde
Egregio Dott. Serra,
le scriviamo questa lettera informale in seguito al sopraggiungere di notizie preoccupanti da parte di alcuni cittadini di Ostia.
La revoca della concessione del Punto Verde Qualità "Parco della Madonnetta" è stata gestita con modi e tempi a nostro avviso inopportuni. Come saprà, ogni volta che una concessione scade (o viene revocata), l'amministrazione si pone il problema di individuare un nuovo concessionario. Questo accade, ad esempio, per gli impianti sportivi comunali: ci sono ad oggi decine di impianti con concessioni scadute che però non sono stati chiusi e continuano ad essere gestiti dai concessionari "abusivi". Accade, ad esempio, nella stessa Ostia, per lo stadio "Pasquale Giannattasio": la concessione è scaduta da mesi ma l'amministrazione, per evitare di interrompere le attività e la manutenzione ordinaria dell'area, non è intervenuta per chiedere la restituzione delle chiavi.
In questo caso, invece, è stato fatto il contrario: l'ufficio di Indirizzo e coordinamento del programma Punti verde di Roma Capitale, invece di preoccuparsi di dare continuità alla gestione dell'area (che, le ricordiamo, è un parco pubblico, aperto a tutti e, quindi, ancor più importante di un impianto sportivo aperto solo ai tesserati per la Fidal), si è impegnato a cacciare, con ogni mezzo e il prima possibile, chi se ne stava prendendo cura.
Ci sono giunte segnalazioni che parlano di lettere inviate agli affittuari nelle quali viene intimato di non pagare più gli affitti al concessionario bensì direttamente alla Ragioneria Generale (con tanto di indicazione dell'IBAN dove effettuare i versamenti), altre segnalazioni secondo cui alla società sportive è stato detto verbalmente di costituirsi in un comitato per poter prendere il centro sportivo, altre segnalazioni ancora che riferiscono di comunicazioni verso le società sportive alle quali si dice di essere "autorizzate dall'alto" a rompere i lucchetti ed entrare, altre segnalazioni che parlano di un parco dove l'erba comincia a crescere e i rifiuti cominciano ad accumularsi.
Le alternative sono tre: o il comune è in grado di subentrare interamente al concessionario, e quindi si fa carico anche della manutenzione ordinaria e straordinaria del verde e delle strutture sportive, o è in grado di individuare un altro soggetto che possa garantirle alle stesse condizioni, oppure ci si mette attorno a un tavolo e si ragiona su una strategia di uscita che tenga presente gli anni di lavoro e i soldi investiti dal concessionario (e, nel frattempo, fa in modo da assicurare la continuità gestionale del parco).
Approfittiamo per segnalarle che, a nostro avviso, l'ufficio di Indirizzo e coordinamento del programma Punti verde di Roma Capitale avrebbe potuto e dovuto mostrare una simile celerità in altri punti verde, dove la revoca della concessione non avrebbe comportato danni ai cittadini (in quanto il verde non è mai stato realizzato) e, al contrario, avrebbe portato immediati benefici alle casse del comune (perchè al posto delle società sportive ci sono delle multinazionali che pagano l'affitto, per strutture abusive enormemente più redditizie rispetto a una palestra per la danza).
Ricordiamo, infine, la volontà popolare di 10.000 cittadini che si sono espressi in difesa dell'attuale concessionario.
Rinnoviamo la disponibilità a supportare i lavori dell'ufficio, anche durante questi mesi nei quali continueremo ad agire come semplici cittadini, nell'attesa di rientrare in Campidoglio come consiglieri eletti democraticamente dal popolo.
Egregio Dott. Serra,
le scriviamo questa lettera informale in seguito al sopraggiungere di notizie preoccupanti da parte di alcuni cittadini di Ostia.
La revoca della concessione del Punto Verde Qualità "Parco della Madonnetta" è stata gestita con modi e tempi a nostro avviso inopportuni. Come saprà, ogni volta che una concessione scade (o viene revocata), l'amministrazione si pone il problema di individuare un nuovo concessionario. Questo accade, ad esempio, per gli impianti sportivi comunali: ci sono ad oggi decine di impianti con concessioni scadute che però non sono stati chiusi e continuano ad essere gestiti dai concessionari "abusivi". Accade, ad esempio, nella stessa Ostia, per lo stadio "Pasquale Giannattasio": la concessione è scaduta da mesi ma l'amministrazione, per evitare di interrompere le attività e la manutenzione ordinaria dell'area, non è intervenuta per chiedere la restituzione delle chiavi.
In questo caso, invece, è stato fatto il contrario: l'ufficio di Indirizzo e coordinamento del programma Punti verde di Roma Capitale, invece di preoccuparsi di dare continuità alla gestione dell'area (che, le ricordiamo, è un parco pubblico, aperto a tutti e, quindi, ancor più importante di un impianto sportivo aperto solo ai tesserati per la Fidal), si è impegnato a cacciare, con ogni mezzo e il prima possibile, chi se ne stava prendendo cura.
Ci sono giunte segnalazioni che parlano di lettere inviate agli affittuari nelle quali viene intimato di non pagare più gli affitti al concessionario bensì direttamente alla Ragioneria Generale (con tanto di indicazione dell'IBAN dove effettuare i versamenti), altre segnalazioni secondo cui alla società sportive è stato detto verbalmente di costituirsi in un comitato per poter prendere il centro sportivo, altre segnalazioni ancora che riferiscono di comunicazioni verso le società sportive alle quali si dice di essere "autorizzate dall'alto" a rompere i lucchetti ed entrare, altre segnalazioni che parlano di un parco dove l'erba comincia a crescere e i rifiuti cominciano ad accumularsi.
Le alternative sono tre: o il comune è in grado di subentrare interamente al concessionario, e quindi si fa carico anche della manutenzione ordinaria e straordinaria del verde e delle strutture sportive, o è in grado di individuare un altro soggetto che possa garantirle alle stesse condizioni, oppure ci si mette attorno a un tavolo e si ragiona su una strategia di uscita che tenga presente gli anni di lavoro e i soldi investiti dal concessionario (e, nel frattempo, fa in modo da assicurare la continuità gestionale del parco).
Approfittiamo per segnalarle che, a nostro avviso, l'ufficio di Indirizzo e coordinamento del programma Punti verde di Roma Capitale avrebbe potuto e dovuto mostrare una simile celerità in altri punti verde, dove la revoca della concessione non avrebbe comportato danni ai cittadini (in quanto il verde non è mai stato realizzato) e, al contrario, avrebbe portato immediati benefici alle casse del comune (perchè al posto delle società sportive ci sono delle multinazionali che pagano l'affitto, per strutture abusive enormemente più redditizie rispetto a una palestra per la danza).
Ricordiamo, infine, la volontà popolare di 10.000 cittadini che si sono espressi in difesa dell'attuale concessionario.
Rinnoviamo la disponibilità a supportare i lavori dell'ufficio, anche durante questi mesi nei quali continueremo ad agire come semplici cittadini, nell'attesa di rientrare in Campidoglio come consiglieri eletti democraticamente dal popolo.
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