domenica 26 luglio 2015

Riflessioni sulla situazione impianti sportivi e punti verdi qualità

Penso serva un approfondimento riguardo cio' che sta accadendo sul nuovo Regolamento Impianti Sportivi del Comune di Roma....
L'atteggiamento degli uffici Comunali e' sempre stato nel tempo del tipo "questi con un impianto cosi' guadagnano cifre folli " e poi "chissa' come avranno fatto a prendere un impianto cosi'?"e anche "chissa'quanto avranno grattato sul finanziamento del credito sporti?".....
Questo accade da sempre ed e' accaduto anche con i punti verdi qualita' che sono stati la degenerazione che ha permesso a tutti di parlare a ruota libera.
1. Distinguiamo tra impianti sportivi presi in concessione e impianti sportivi costruiti dai concessionari.....i primi spesso erano fatiscenti e i concessionari sono stati spesso costretti a investire per adeguarli e metterli a norma in una situazione di mancanza totale di collaborazione da parte dell'amministrazione.....i secondi hanno incrementato il patrimonio comunale dotandolo di nuove strutture senza avere le necessarie garanzie sui loro investimenti
2. Somigliano agli impianti sportivi comunali i punti verdi ma sono,sostanzialmente differenti ...quelli veri.....quelli col verde....quelli che hanno una rilevanza sociale e quindi con oneri enormi rispetto agli impianti sportivi comunali.
Cosa sta accadendo e perche' anche con queste differenze li acccomuno allo stesso destino?
E' in atto, in questo momento di "sbandamento" totale dell'amministrazione comunale,una delegittimazione nei confronti degli atti delle amministrazioni precedenti e di quelli che ,come i concessionari degli impianti sportivi e dei punti verdi qualita' ,hanno avuto concessioni comunali.
Nel nome della "legalita'" si mettono in discussione determinazioni dirigenziali,delibere di giunta e delibere comunali ma in uno strano modo....non si pronunciano mai i nomi dei presunti dirigenti comunali e politici responsabili e chi si deve prendere addosso l'onta di vedersi accusato di illegalita',di aver approfittato della cosa pubblica e tanto altro sono sempre i concessionari....rei di aver partecipato a dei bandi dei quali non potevano comprendere la legittimita' e la rispondenza alle leggi allora vigenti.
Stupefacente la soluzione:
Facciamo di tutta l'erba un fascio,puniamoli tutti,buttiamo l'acqua sporca e il bambinello.....tanto se in tutto questo ci va a finire chi ha onestamente portato avanti un serio progetto di vita coinvolgendo decine e decine di persone nella creazione di "spazi" di crescita per le giovani generazioni.....pazienza....lo sostituiremo con qualcun altro....con la Virgin o con qualche societa' professionistica di qualche sport oppure nella migliore delle ipotesi con qualche Federazione che nel tempo ha dimostrato di saper gestire impianti sportivi(non ne ricordo una....ricordo la gestione fallimentare della Federazione Tennis a Riano oppure la fine incredibile del Tre Fontane e cosi' via) .
Stupefacente l'atteggiamento degli uffici che o si chiudono a riccio per nascondere gli atti del passato oppure si ergono a giudici distruggendo anche il buon lavoro che comunque c'e' stato.
Stupefacente che nessuno cerchi di essere costruttivo,propositivo....che nessuno cerchi di salvare qualche bambinello che disperatamente cerca di non affogare nel fango.
Stupefacente l'atteggiamento della politica che si dimentica quanto dovrebbe tutelare l'interesse pubblico mercificando totalmente qualsiasi cosa.Gli impianti sportivi e i punti verdi qualita' "veri" svolgono un'azione di sostituzione nei confronti dell'amministrazione comunale fornendo quotidianamente un servizio sociale essenziale e considerarli solo degli impianti che devono dare reddito e' riduttivo e fuorviante.
Se poi ci sono concessionari con comportamenti poco leciti sicuramente vanno puniti....ma la logica non puo' essere che per punire quelli si puniscono tutti.
Distinguere,cercare soluzioni caso per caso in maniera costruttiva.....questo mi aspetterei e questo ancora spero e in piu' spero che prima o poi qualche nome di dirigente comunale e di qualche politico esca fuori oltre quelli che purtroppo hanno delegittimato i punti verdi qualita' e per i quali stiamo aspettando le conclusioni del processo.

lunedì 13 luglio 2015

www.fai notizia.it - 13/7/2015 . Punti Verdi Qualità.E la convenienza?

Spinaceto, periferia sud di Roma. Nel 2004 l'Assemblea capitolina ha inserito l'area dle parco di via Renzini nel programma di riqualificazione delle aree verdi noto come Punti Verde Qualità, cioè un'area in concessione a imprenditori privati che si impegnano a riqualificarle grazie a mutui garantiti dal Comune. Oggi l'intera area è abbandonata e si calcola che le fideiussioni per tutti i Pvq a Roma ammontino a 600 milioni di euro.
 
Nel parco di via Renzini la Città del rugby e del ghiaccio avrebbe dovuto sostituire e ammodernare alcune precedenti strutture sportive ridando un punto di aggregazione al territorio. Oggi è un cantiere abbandonato, con gli scheletri in cemento degli spalti, della pista da pattinaggio, della foresteria con 40 stanze, della piscina e delle altre strutture previste da un progetto faraonico. Un panorama desolante al quale gli abitanti del quartiere guardano con una certarassegnazione.
 
Nel 2004 l'Assemblea capitolina ha inserito l'area nel programma di riqualificazione delle aree verdi noto come Punti Verde Qualità. In generale, il meccanismo dei Punti Verde Qualità era questo: l'amministrazione dava in concessione aree verdi a imprenditori privati i quali si impegnavano a riqualificarle realizzando strutture per lo sport e il tempo libero a beneficio dei quartieri. Il Comune, inoltre, tramite il meccanismo della fideiussione, garantiva al 95% i mutui che gli imprenditori privati avrebbero dovuto richiedere alle banche. "Questo vuol dire che - ci spiega Federico Siracusa, ex consigliere del IX Municipio che da tempo segue la vicenda - nel momento in cui l'imprenditore dovesse essere inadempiente, non dovesse riuscire a restituire i ratei di finanziamento, è il Comune di Roma che sarà chiamato a restituire i finanziamenti alle banche". Nella ipotesi migliore, una volta ultimate, le opere sarebbero rimaste di proprietà pubblica ma a gestione privata, per trent'anni. In questo modo, il meccanismo avrebbe consentito al privato di ripagare le banche e ai cittadini di usufruire di nuovi spazi e servizi. Purtroppo, in molti casi non è andata così.
 
La Città del rugby è l'esempio più emblematico di un “meccanismo folle - diceAlfonso SabellaAssessore alla legalità con delega ai Punti Verde Qualità - non per come è stato concepito ma per come è diventato nel tempo, con gli aumenti della copertura fino al 95% delle fideiussioni (durante l'amministrazione Alemanno, ndr) prese in carico da Roma Capitale si è determinato l'assalto alla diligenza. Per cui quando abbiamo trovato qualcuno il cui interesse era solo quello di fare cassa a spese dei contribuenti, l'ha fatta”.
La Città del rugby è il più costoso dei Punti Verde Qualità: 32,8 milioni di euro finanziati dall'Istituto di credito sportivo e dal Banco di credito cooperativo. La prima convenzione stipulata nel 2007 fissava la consegna dell'opera dopo 24 mesi. A seguito di una serie di proroghe concesse dal Comune, la data è stata prorogata al 31 luglio 2012. A tre anni di distanza, la situazione è “drammatica”: “il concessionario del Punto Verde Qualità ha abbandonato l'opera - spiega Sabella - l'ha lasciata incustodita ed è tutto in rovina”. Il mutuo è stato erogato tutto - ci conferma - ma "su quanto è stato certificato nello stato si avanzamento lavori abbiamo più di qualche dubbio: lì le opere realizzate non dovrebbero essere superiori a 4-5 milioni di euro”. In questo modo, Sabella smentirebbe la società esecutrice che tramite il suo legale ha dichiarato alla stampa che nel cantiere ci sono opere realizzate per 32 milioni di euro.
 
I Punti verde qualità arenati o falliti come la Città del rugby rischiano di aprire una voragine nei conti del Comune. Siracusa lo denuncia da tempo: “Di situazioni di questo genere ce ne sono decine e decine nella città di Roma, perfideiussioni deliberate per 600 milioni di euro”. Già la relazione dei revisori dei conti relativa al bilancio 2013 del Comune denunciava complessive “sofferenze” sui mutui concessi per i Punti Verde Qualità di 128 milioni di euro. “Una previsione ottimistica - commenta Sabella - In questo momento l'esposizione teorica del Comune di Roma credo che sfiori i 260 milioni di euro”.
 
Interviste a 
Federico Siracusa, ex consigliere IX Municipio Roma
Alfonso Sabella, assessore alla Legalità con delega ai Punti Verde Qualità

martedì 7 luglio 2015

Un'anonimo/a mi ha fatto trovare una lettera.......una sceneggiatura.....che la dice lunga


Perché il Parco della Madonnetta e chi lo ha creato va ucciso.
Sceneggiatura di un film.

Premessa:
I punti Verdi Qualità, per chi si connette con la realtà comunaleper la prima volta, sono stati il vero malloppo degli ultimi 20 anniGotham-Roma. Aree di proprietà del Comune, spesso partite con i PUP, trasformate in Punti Verdi Qualità. Il malloppo parte dai PUP (Programma Urbano Parcheggi) con gli stessi personaggi, non ci vuole un genio per capirlo. Un Punto verde realizzato con lo spirito e gli obiettivi del Punto Verde Qualità è stato ed è il Parco della Madonnetta, realizzato da Andrea Ciabock. Costruito in piena legalità, ossia senza abusi, con strutture conformi agli obiettivi dei PVQ e non di speculazione, con un Parco meraviglioso di 21 ettari a disposizione di tutti. In questo momento il Parco della Madonnetta è, a Roma, l’unico parco con il prato verde, tutti gli altri parchi di Roma hanno il prato secco, fatevi un giro per verificare! Era per sottolineare il livello di manutenzione sovrannaturale di cui gode il Parco. Sempre per chi si connette ora, è l’unica struttura a Roma, completamente fruibile dai disabili, neanche gli uffici pubblici godono di questo optional! Andrea Ciabock è proprio un alieno! Il creatore/gestore/concessionario è anche l’unico alieno che si è opposto alla logica mafiosa dei PVQ, questo aspetto è importante sottolinearlo. Pare che il malloppo rubato sia di svariati milioni di euro.

Sinossi:
Perché va ucciso il Parco della Madonnetta e Andrea Ciabock:
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Chi si oppone al sistema –qualunque esso sia, anche se mafioso- va punito!
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Anche se è evidente da anni la logica di Mafia Capitale, gli sceriffi “spizzano” le informazioni e le denunce (ci sono inchieste da almeno 10 anni…per consentire un assestamento al sistema. Andrea Ciabock, fuori logica, va travolto!
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Nella guerra tra bande, uffici, sceriffi… si spara nel mucchio e senza logica, quindi il Parco della Madonnettaessendo l’unico realizzato in tutta la sua bellezza e grandiosità, è sotto tiro incrociato.
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fans del Parco si dividono in squadre e, tifando ciascuno per la propria, perdono di vista l’obiettivo lasciando le posizioni scoperte alla conquista del nemico. I fans indossano una bandierina colorata come nei films di Akira Kurosawa, in modo da capirne gli spostamenti dall’alto e organizzare la strategia bellica!
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Il nemico, che una volta era il cattivo, oggi è la legge stessa, in quanto “puntigliosa nel dettaglio” disserta di quisquiglie per offuscare e coprire la vera truffa ai danni del gestore.
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La vera truffa è stata fatta dalle Istituzioni, quando hanno permesso per 20 anni il malaffare –senza accorgersi di flussi di soldi che sparivano, di PVQ mai realizzati, di abusi edilizi, di costruzioni speculative, di irregolarità costruttive… di tassi bancari usurai… Oggi -a rapina ultimata- si colpisce il Parco della Madonnetta e il gestore, in quanto gli unici “visibili”!
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Nelle scaramucce tra uffici, la psicosi della “lesa Maestà” governa gli animi e la nevrosi per la posizione da starconduce le vanità! Andrea Ciabock, star per eccellenza, vamesso da parte!
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Lo sceriffo che conduce le indagini “rivelazione!” stupisce con notizie sorprendenti la popolazione. Andrea Ciabock è una Cassandra inascoltata e, diciamolo, come tutte le Cassandre un po’ pesante e si merita il rogo!
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La macchina dei “robocop integralisti scrupolosi” si mette in moto. Poco importa chi specula e chi crea un sogno, tutti buttati nello stesso calderone, tutti accomunati ad un identico disastroso destino, il fuoco purificatore sanerà le colpe, qualche pentimento desterà anche la compassione e la misericordia di alti prelati. Il sospetto di qualche complottistaè che non si vogliano pestare direttamente i piedi ai“pericolosi”. AndreCiabock sarebbe la vittima dadifendere… Ma, i complottisti sono in errore per definizione!
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Spiritosa è la passerella di Vips sui prati del Parco. Sindaco, personalità, partiti festaioli, tutti ad osannare le virtù del Parco e del gestore. Tutti con la spilletta del “Salviamo il Parco”, tutti spariti nella nebbia della palude! Molti addirittura spariti nella nebbia delle prigioni. Infatti alcuni pro-Parco erano proprio quelli della Banda Bassotti. Per loro è prevista una sequenza delle prefiche!
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La storia rocambolesca del Parco della Madonnetta è un ottimo spunto per un film, che sicuramente faranno a delitto compiuto, ossia a Parco ucciso! Ironia è che i carnefici, gli impostori, i pusillanimi… pretenderanno la citazione del loro nome nei titoli di coda, in quanto vorranno il loro spazio di notorietà. Poco importa se aventi ruolo di Giuda, PonzioPilato, Schettino o Totò Riina… purchè la sceneggiata abbia le sue luci di ribalta e purchè la vera star buona AndreaCiabock sia rovinata!
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I folletti del Parco, così come tutte le creature del Parco, tutti gli alberi e le piante figlie dei Ciabock –perché non c’era una pianta sui 21 ettari di Parco!- assisteranno alle riprese come comparse perplesse. Finale inaspettato: vendicheranno il loro Mago Andrea. La fantasia della natura è imprevedibile e chissà che punizione riserverà per tanta stupidità umana.

Si prevede un grande successo al botteghino! I diritti d’autore sono già stati comprati dalla Marvel!

lunedì 6 luglio 2015

CINQUEGIORNI 6/7/2015 . Punti Verdi, 20 milioni di debiti di alcuni concessionari pagati dai contribuenti

Punti Verdi, 20 milioni di debiti di alcuni concessionari pagati dai contribuenti

Mentre la Ragioneria del Campidoglio continua a pagare i debiti contratti, per alcuni concessionari di questa fideiussione non v'è traccia


Ignazio Marino e la sua giunta sulla mina dei Punti verde qualità

Se per 400 atti “viziati” dal 2013 al 2015 non è stata comminata alcuna sanzione tocca vedere adesso se la Corte dei conti interverrà, perché senza sanzioni e senza l’individuazione dei responsabili, molti atti continueranno ad essere viziati o si paralizzerà completamente la macchina amministrativa dal momento che nessun responsabile vorrà più firmare nemmeno la carta igienica.
LA RELAZIONE E GLI ILLECITI - Chi invece sta firmando a tutto spiano è il dott. Serra, supervisor della spinosa faccenda dei Punti Verdi Qualità cui il Comune garantisce una fideiussione al 90/95% su 400 milioni per i mutui concessi ai concessionari prima del Credito Sportivo e successivamente dalla BCC. Al momento il solerte funzionario che per primo ebbe il coraggio di denunciare il disastro con una corposa relazione nel luglio scorso, di concessioni ne avrebbe revocate 11, pari a quasi la metà dei PVQ attivi. Come questa testata ha spesso informato per i Pvq si va ben oltre agli atti viziati ma, come ha scritto Serra, si tratta di illeciti pesanti di varia natura. La suddetta relazione presentava anche degli allegati dai quali tuttavia risulta una anomalia. Inizialmente, parliamo del 2004 o giù di lì, per poter accedere al finanziamento con l’Istituto di Credito Sportivo (attualmente commissariato) nella prima convenzione approvata con delibera consiliare, bisognava avere una fideiussione dalla BCC al Credito Sportivo garantita per il 10% da parte del concessionario e il restante come garanzia accessoria da parte del comune che avrebbe dovuto rilasciare idonea fideiussione.
IL NODO - Ma spulciando fra le carte risulta che per alcuni concessionari di questa fideiussione non v’è traccia, mentre la Ragioneria del Campidoglio continua a pagare i debiti contratti dai concessionari e ad oggi non onorati. Così, sempre dalle carte, risulta che sui 119 milioni erogati ai concessionari di alcuni Punti Verdi Qualità senza alcuna fideiussione la Ragioneria potrebbe aver già pagato agli istituti di credito quasi 20milioni (di cui buona parte per i PVQ inadempienti Maximo e Perconti) dopo che il Comune si è mangiato e versato alle banche, il fondo di garanzia e solidarietà di 5 milioni che era stato accantonato dai concessionari. Se questa storia dei Pvq negli anni si è trasformata in una sorta di porto delle nebbie può anche venire giustificato dalla complessità e dalla dimensione finanziaria della vicenda, ma che i contribuenti continuino a pagare per una vicenda che pare non aver sbocchi, se non l’improbabile rinuncia delle banche al credito erogato, risulta del tutto ingiustificabile.
Rimaniamo in attesa di smentite.